Export, volano olio e cartario. Arretrano le calzature

Nel secondo trimestre del 2015 le esportazioni dei distretti industriali toscani mostrano una accelerazione registrando una crescita del 7,1% (pari a quasi 225 milioni di euro aggiuntivi), in linea con la media dei distretti italiani. L’analisi di Banca Cr Firenze evidenzia incrementi diffusi alla maggior parte delle realtà distrettuali che portano la regione a totalizzare 3,4 miliardi di euro di export. Continua a svolgere un ruolo di traino il mercato degli Stati Uniti che registra un nuovo incremento (+23,7%) confermandosi come primo sbocco commerciale dei distretti tradizionali toscani.
Torna a crescere l’export dell’Oreficeria di Arezzo (+7%), dopo un anno di forte contrazione delle vendite, maturata soprattutto negli Emirati Arabi Uniti, che avevano condizionato pesantemente l’andamento complessivo dei distretti toscani nell’ultimo anno.
Spiccano in particolare i vini del Chianti (+37,7%) e l’olio di Lucca (+25%) che hanno beneficiato delle straordinarie performance registrate sul mercato degli Stati Uniti, il Cartario di Capannori (+24,7%) con una crescita a due cifre su tutte le principali mete europee, il Tessile e abbigliamento di Arezzo (+12,1%), con incrementi a doppia cifra sperimentati soprattutto in Francia, Hong Kong e Stati Uniti.
Buoni risultati anche per la Pelletteria e calzature di Firenze (+8,1%), leader dell’export distrettuale toscano con 63 milioni di euro di esportazioni aggiuntive rispetto allo stesso periodo del 2014. Rinnovato dinamismo per l’Abbigliamento di Empoli (+8,9%) che segue un profilo di crescita grazie alle ottime performance registrate in tutte le mete commerciali e in particolare negli Stati Uniti. Torna in territorio positivo il Tessile e abbigliamento di Prato (+2,5%) dopo un paio di trimestri negativi, grazie al forte impulso di alcuni mercati europei (Spagna, Regno Unito) e alla consistente accelerazione del mercato di Hong Kong. Subisce un fisiologico rallentamento la Pelletteria e calzature di Arezzo (+0,7%) dopo il boom di export registrato negli ultimi quattro anni, mentre e’ buono l’andamento delle esportazioni delle Calzature di Lamporecchio (+3,8%). Arretrano invece le calzature di Lucca (-6,4%) e rimangono in territorio negativo l’Olio di Firenze (-4,3%) e il Florivivaistico di Pistoia (-0,7%). Anche nel secondo trimestre del 2015 si confermano le difficoltà per una importante realtà distrettuale, la Concia e calzature di S. Croce sull’Arno (-4,7%), che accusa cali di export su quasi tutti i principali sbocchi di riferimento e, in particolare, sul mercato europeo (Francia, Spagna, Germania). Il Sistema casa Made in Tuscany vede l’incremento del Marmo di Carrara (+9,6%) e i risultati positivi per i Mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+3,9%) e della Ceramica di Sesto Fiorentino (+5,1%). Mantiene invece risultati negativi il distretto del Mobile di Quarrata (-6,1%), da tempo in crisi. Segnali incoraggianti provengono dal mercato del lavoro: l’analisi evidenzia complessivamente nei primi otto mesi del 2015 una marcata riduzione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni, in particolare della componente straordinaria. “I distretti industriali toscani crescono con un buon andamento delle esportazioni in molti dei settori trainanti dell’economia toscana”, commenta Pierluigi Monceri, Direttore Generale di Banca CR Firenze. “Il recupero di alcuni distretti strategici testimonia inoltre la capacità delle filiere produttive regionali e dei distretti industriali toscani di lavorare bene sui mercati internazionali”, aggiunge Monceri.