
Nel terzo trimestre 2015 le esportazioni dei distretti industriali toscani seguono una dinamica positiva (+4,1%), pur sperimentando un rallentamento rispetto al trimestre precedente, che li porta a raggiungere un livello di export pari a
3,2 miliardi di euro. La Toscana consegue comunque migliori risultati rispetto al totale dei distretti in Italia (+3,6%). Nell’analisi che emerge dal monitor dei distretti della Toscana realizzato dalla direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca Cr Firenze, spiccano in particolare nella filiera agro-alimentare l’olio di Firenze (+70,1%) che torna in territorio positivo dopo un anno difficile, l’olio di Lucca (+36,1%) e i vini del Chianti (+16,9%) che hanno beneficiato delle straordinarie performance registrate negli Stati Uniti.
Brillante anche il risultato del cartario di Capannori (+20,9%), con una crescita a due cifre su tutte le principali mete europee. Mostra un’accelerazione rispetto al secondo trimestre il marmo di Carrara (+17,6%) che beneficia del balzo dell’export negli Stati Uniti e in alcuni mercati emergenti (Cina, Emirati Arabi Uniti). Restano in territorio negativo le calzature di Lucca.
Nel complesso, continua a svolgere un importante ruolo di traino il mercato degli Stati Uniti (+15%) confermandosi come primo sbocco commerciale dei distretti tradizionali toscani. Da segnalare, per quanto riguarda i mercati emergenti, da un lato la rivitalizzazione del mercato arabo (+10,4%) e cinese (+15,6%) e il buon andamento del mercato di Hong Kong (+10,2%), dall’altro l’ulteriore contrazione della Russia (-26,8%) generata dalla svalutazione monetaria e dal crollo del prezzo del petrolio.