Artigiani, le coop vincono primo round contro Inps

22 gennaio 2016 | 15:25
Share0
Artigiani, le coop vincono primo round contro Inps

Una sentenza destinata a creare un precedente importante: il Tribunale di Lucca – sezione lavoro, ha respinto il ricorso presentato dall’Inps di Lucca contro l’ordinanza giudiziale che aveva obbligato lo stesso Inps a iscrivere i soci lavoratori di una cooperativa artigiana operante nella nostra provincia alla gestione Inps Artigiani, indicando di fatto quale debba essere il trattamento previdenziale da applicare ai soci lavoratori autonomi di una cooperativa artigiana. Vittoria dunque per una delle società cooperative interessate da una vicenda che, è lecito evidenziarlo, interessa la sola provincia di Lucca in tutta Italia. E’ quanto osservano Roberto Guidotti ( presidente di ConfCoper Service) ed il legale Mario Andreucci. 

“Circa un anno fa – ricorda Guidotti – l’Inps della provincia di Lucca iniziava un percorso del tutto inopportuno, scegliendo di non riconoscere più il socio artigiano dentro le cooperative. Noi abbiamo condotto una battaglia che ancora continua (ci sono altre 25 cause pendenti per altrettante società cooperative) appoggiandoci a tutti coloro che hanno voluto sostenerci: un ringraziamento particolare va al senatore Andrea Marcucci, che ha portato la vicenda all’attenzione della Commissione lavoro del senato”. Una battaglia vinta dunque, destinata a creare un importante precedente in vista delle prossime udienze: “L’Inps ha cercato di manipolare la normativa esistente – spiega l’avv. Andreucci – e, per di più, c’è una chiara presa di posizione della Cassazione sull’argomento. L’ente previdenziale ha cercato di fiaccare la resistenza delle cooperative congelando l’iscrizione di nuovi soci: si tratta di un comportamento gravissimo, che paralizza la vita di questi enti”. Quello di Lucca è, per ora, l’unico caso a livello nazionale: “Ma certamente c’è stato l’avallo da parte degli uffici di Roma – prosegue il legale – e senza dubbio non si ritrarranno per aver perso una causa ed essere stati condannati a pagare le spese legali. Noi però siamo tranquilli, perché sappiamo che la normativa è dalla nostra parte, almeno sino a quando non si deciderà di cambiarla”.

Paolo Lazzari