Senatrice Paglini alla Cerpelli. Fiom: “Stop a mobilità”

Si è svolto questa mattina (1 febbraio) l’incontro chiesto dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Sara Paglini con i lavoratori dello stabilimento Cerpelli di Querceta, storica azienda nata nel 1904, oggi parte del gruppo Finder Pompe. Paglini, che il 26 gennaio aveva presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, ha annunciato che proverà a discutere della Cerpelli al ministero dello sviluppo economico e che scriverà una lettera alla Dover Corporation, multinazionale di cui fa parte Finder Pompe.
Si apre così un’altra settimana di mobilitazione contro la decisione di chiudere l’azienda, annunciata dalla direzione il 18 gennaio. Alla vigilia dell’incontro previsto per domani con la controparte, assistita dall’associazione industriali di Lucca, Nicola Riva della Fiom Versilia annuncia: “Chiederemo il ritiro immediato della procedura di mobilità che riteniamo ingiusta e illegittima in quanto lo stabilimento Cerpelli fa parte a tutti gli effetti del gruppo Finder Pompe, come stabilisce nero su bianco anche l’accordo integrativo siglato un anno fa”.
“Verbalmente inoltre – ha continuato Riva – con la direzione ci siamo sempre trovati d’accordo sul ricorso agli ammortizzatori sociali, in caso l’azienda avesse avuto delle difficoltà; non accettiamo che i lavoratori vengano licenziati con una decisione unilaterale che non tiene conto del dramma di queste trenta famiglie e dell’intero territorio versiliese che sta subendo una pesante deindustrializzazione”.
Alessandro Lenzoni (Rsu Fiom Cerpelli) ha aggiunto: “Abbiamo appena letto del Progetto di investimento Galileo firmato fra la Regione Toscana, Mise, Ge Oil & Gas e Nuovo Pignone, che vuole creare in Toscana, a Firenze, un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo di turbine e compressori nel settore oil & gas, che è proprio il nostro settore di riferimento. Ci chiediamo se notizie del genere possano o meno aiutarci a scongiurare il licenziamento di trenta persone e la dispersione di un patrimonio di competenze come quello dello stabilimento Cerpelli”.
La domanda sicuramente sarà rivolta agli assessori competenti al tavolo con la Regione Toscana previsto per il 3 febbraio a Firenze. Stamani, all’incontro nella sala mensa della Cerpelli, era presente anche il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Seravezza Valter Bacci, che ha testimoniato ai lavoratori la solidarietà dell’amministrazione comunale. Mercoledì pomeriggio (3 febbraio) alle 17 ci sarà il consiglio comunale con all’ordine del giorno, come primo argomento, proprio la vicenda Cerpelli.
Dal M5S un’interrogazione in parlamento
“Il M5S ha già depositato in Senato un’interrogazione parlamentare al Mise ed al ministero del lavoro per mettere a conoscenza delle Istituzioni la problematica relativa alla società Cerpelli Pompe di Seravezza e soprattutto al fine di conoscere quali siano le misure che intendono intraprendere per salvaguardare i 30 lavoratori che oggi sono a rischio mobilità”. Lo afferma la senatrice del M5S Sara Paglini, prima firmataria dell’interrogazione depositata al Senato.
“Con la chiusura della Cerpelli Pompe di Seravezza, l’Italia rischia di perdere un’altra eccellenza del proprio tessuto economico e produttivo. Una società che dopo soltanto due anni dall’acquisto dalla multinazionale americana Dover Corporation, ora rischia la chiusura. Il rischio di desertificazione industriale, in un territorio già fortemente colpito come quello Versiliese è, infatti, sempre più probabile ed è proprio questo il fenomeno che bisogna contrastare fortemente”.
“Il M5S continuerà a monitorare la situazione dei lavoratori della Cerpelli, seguendo da vicino anche gli incontri previsti in questi giorni sia a Lucca che a Firenze, ed ha l’intenzione di scrivere direttamente alla multinazionale americana Dover Corporation, al fine di chiedere un incontro”, conclude la senatrice pentastellata. Gli attivisti del Movimento che erano presenti al sopralluogo con i sindacati hanno rincarato la dose: “La Cerpelli non deve chiudere”.