
Si avvicina la data del prossimo incontro del sindacato con l’azienda Finder Pompe per la procedura di mobilità finalizzata alla chiusura dello stabilimento ex Cerpelli di Querceta della Dover Corporation e da parte del sindacato non si esauriscono le preoccupazioni.
“Arrivano infatti notizie inquietanti -dicono le Rsu dell’azienda – rispetto alle possibili riallocazioni di attività da Querceta a Merate i cui investimenti sono stati bloccati. Sono quindi cambiati ancora i piani della Finder, mentre si vocifera addirittura di un prossimo cambio degli assetti societari di un’azienda che come è stato rappresentato dagli stessi amministratori, in Regione Toscana, versa in una condizione di seria difficoltà finanziaria già da diversi anni, per problemi di gestione e di efficienza derivanti dalle scelte di un gruppo dirigente assolutamente discutibile, che continua a muovere e a provocare anche tensione tra i lavoratori”.
“Addirittura sappiamo che a Merate – proseguono i lavoratori – nonostante le problematiche annunciate, si sta procedendo a esternalizzare le attività e a richiedere da una parte gli straordinari e dall’altra l’utilizzo di ferie forzate: una situazione schizofrenica, che potrebbe essere gestita diversamente come sta scritto anche negli accordi, distribuendo il lavoro da fare tra i due siti. Come sindacato riteniamo che si sia ormai di fronte ad una palese riorganizzazione, che non si risolve, visti i problemi in campo, con la cessazione di un sito produttivo; ma definendo un piano industriale organico di prospettiva, utilizzando tutti gli strumenti e gli ammortizzatori sociali disponibili, evitando così ricadute occupazionali e soprattutto la dispersione del valore reale di Finder che è rappresentato dalle competenze centenarie dei lavoratori. Siamo infatti molto preoccupati, perché nessuno conosce ad oggi, ammesso che esistano, la volontà ed i propositi di riposizionamento sul mercato di Finder, vista la crisi del settore oil & gas, né quali siano gli indirizzi produttivi, commerciali e le relative strategie, fondamentali per la sua sopravvivenza”.
“In questa condizione – conclude la nota sindacale – il nostro timore che quotidianamente si rivela più fondato, è che si vada incontro ad un piano scellerato, che oggi vede la prossima chiusura di Querceta ma che a breve investirà pesantemente anche Merate con il risultato, per chi attualmente governa l’azienda, di aver distrutto un patrimonio enorme e aver causato ulteriori perdite alla proprietà Dover. Per questo martedì 16 ribadiremo il nostro rifiuto alla chiusura dell’ex Cerpelli, convinti che ci possa essere un futuro per il lavoro, per i prodotti e le esperienze di tutti i lavoratori di Finder. Invitiamo pertanto le istituzioni ed i parlamentari del nostro territorio a prendere posizione e a mostrare, come hanno già fatto la senatrice Paglini ed i sindaci Neri di Seravezza e Verona di Stazzema – che ringraziamo – la propria solidarietà e un’attenzione fattiva alle vertenze del territorio e in particolare della Finder, perché i lavoratori possono avere le mani sporche di olio e grasso, ma profumano tanto di dignità”.