Ex Cerpelli, Rsu ribadiscono il no alla chiusura

13 febbraio 2016 | 12:32
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Ex Cerpelli, Rsu ribadiscono il no alla chiusura

Si avvicina la data del prossimo incontro del sindacato con l’azienda Finder Pompe per la procedura di mobilità finalizzata alla chiusura dello stabilimento ex Cerpelli di Querceta della Dover Corporation e da parte del sindacato non si esauriscono le preoccupazioni.
“Arrivano infatti notizie inquietanti -dicono le Rsu dell’azienda – rispetto alle possibili riallocazioni di attività da Querceta a Merate i cui investimenti sono stati bloccati. Sono quindi cambiati ancora i piani della Finder, mentre si vocifera addirittura di un prossimo cambio degli assetti societari di un’azienda che come è stato rappresentato dagli stessi amministratori, in Regione Toscana, versa in una condizione di seria difficoltà finanziaria già da diversi anni, per problemi di gestione e di efficienza derivanti dalle scelte di un gruppo dirigente assolutamente discutibile, che continua a muovere e a provocare anche tensione tra i lavoratori”.

“Addirittura sappiamo che a Merate – proseguono i lavoratori – nonostante le problematiche annunciate, si sta procedendo a esternalizzare le attività e a richiedere da una parte gli straordinari e dall’altra l’utilizzo di ferie forzate: una situazione schizofrenica, che potrebbe essere gestita diversamente come sta scritto anche negli accordi, distribuendo il lavoro da fare tra i due siti. Come sindacato riteniamo che si sia ormai di fronte ad una palese riorganizzazione, che non si risolve, visti i problemi in campo, con la cessazione di un sito produttivo; ma definendo un piano industriale organico di prospettiva, utilizzando tutti gli strumenti e gli ammortizzatori sociali disponibili, evitando così ricadute occupazionali e soprattutto la dispersione del valore reale di Finder che è rappresentato dalle competenze centenarie dei lavoratori. Siamo infatti molto preoccupati, perché nessuno conosce ad oggi, ammesso che esistano, la volontà ed i propositi di riposizionamento sul mercato di Finder, vista la crisi del settore oil & gas, né quali siano gli indirizzi produttivi, commerciali e le relative strategie, fondamentali per la sua sopravvivenza”.
“In questa condizione – conclude la nota sindacale – il nostro timore che quotidianamente si rivela più fondato, è che si vada incontro ad un piano scellerato, che oggi vede la prossima chiusura di Querceta ma che a breve investirà pesantemente anche Merate con il risultato, per chi attualmente governa l’azienda, di aver distrutto un patrimonio enorme e aver causato ulteriori perdite alla proprietà Dover. Per questo martedì 16 ribadiremo il nostro rifiuto alla chiusura dell’ex Cerpelli, convinti che ci possa essere un futuro per il lavoro, per i prodotti e le esperienze di tutti i lavoratori di Finder. Invitiamo pertanto le istituzioni ed i parlamentari del nostro territorio a prendere posizione e a mostrare, come hanno già fatto la senatrice Paglini ed i sindaci Neri di Seravezza e Verona di Stazzema – che ringraziamo – la propria solidarietà e un’attenzione fattiva alle vertenze del territorio e in particolare della Finder, perché i lavoratori possono avere le mani sporche di olio e grasso, ma profumano tanto di dignità”.