Cgil: “Buste paga più leggere per i dipendenti comunali”

Buste paga sempre più leggere per i lavoratori comunali toscani. In Toscana maestre, polizia locale, amministrativi e gli altri hanno registrato un calo del salario tra il 2010 e il 2014 del 4,9% (passando da una media di 29.541,4 euro l’anno a una media di 28.092,94 euro), per una cifra in meno nelle tasche pari a 1.448,45 euro. A livello nazionale, i dipendenti comunali hanno registrato un calo del salario tra il 2010 e il 2014 di circa il 2,5%, pari a circa 740 euro in meno. A Lucca, in particolare, si è passati dal 2010 al 2014 da 16.024.367 a 14.673.019 euro (salario accessorio: -18,81%).
È quanto risulta da un’analisi condotta dalla Fp Cgil nazionale (sui dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato) tra le città capoluogo di provincia, toscane e non. A Firenze, teatro della vertenza più complessa della regione, nello stesso periodo, si è determinato un crollo della retribuzione complessiva annuale dell’8,92%, cioè -2.714,2 euro per lavoratore (la retribuzione complessiva annuale passa da 137.770.105 a 118.081.029 euro). Sempre a Firenze, sul capitolo salario accessorio il calo medio in busta paga è stato del 39,21%, che tradotto vuol dire -2.234,3 euro in meno nelle tasche dei lavoratori.
L’analisi della Fp Cgil accende un faro anche sull’andamento dell’occupazione, crollata anche questa (tra il 2010 e il 2014 sempre per i dipendenti dei Comuni toscani presi in esame) del 7,35%, cioè 844 dipendenti in meno. La più colpita come addetti persi è sempre Firenze con -267 (-5,9%), seguita da Livorno con -122 (-9,22%); la meno colpita è Lucca con -22 (-4,2%). Nel mezzo Arezzo (-93, calo percentuale del 13,17%), Prato (-88, calo percentuale dell’8,31%), Siena (-78, calo percentuale del 10,44%), Grosseto (-60, calo percentuale del 10,42%), Pistoia (-57, calo percentuale del 7%), Pisa (-32, calo percentuale del 4,17%), Massa (-25, calo percentuale del 5,71%). A livello nazionale, l’occupazione tra i dipendenti comunali in quel periodo di tempo è calata del’8,5%, pari a circa 8.400 posti di lavoro in meno.
Per la segretaria generale della Fp Cgil Toscana, Alice D’Ercole, “l’incongruenza tra questi dati è il frutto di scelte precise delle amministrazioni comunali che hanno risparmiato sulla spesa di personale, così come della vera e propria entrata a gamba tesa delle ispezioni del Mef che hanno violato l’autonomia negoziale, nell’ambito della contrattazione integrativa. Se non ci fosse stato l’intervento delle organizzazioni sindacali a tutela dei lavoratori interessati, la riduzione sarebbe stata ben peggiore”. E sul capitolo retribuzione D’Ercole è convinta che “a determinare questo crollo ha inciso principalmente la voce ‘salario accessorio’ che, nel corso dei cinque anni, è diminuita complessivamente del 26,57%, cioè circa 15 milioni di euro in meno tra quanto stanziato stanziato nel 2010 e quanto stanziato nel 2014. Escono fuori dati estremamente preoccupanti perché al calo del potere d’acquisto corrisponde, infatti, un ulteriore calo della retribuzione”. Quindi i dati sul salario accessorio, conclude D’Ercole, “dimostrano che le norme che hanno colpito in questi anni il pubblico impiego hanno fortemente compromesso la contrattazione integrativa degli enti”. Ma non solo, precisa, “le norme previste dall’ultima legge di Stabilità impongono ulteriori tagli al salario accessorio, con il rischio di peggiorare ulteriormente la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, specie a fronte del ritardo che giorno per giorno si accumula sul rinnovo di contratti atteso da oltre sei anni”.