
Segnali di ripresa nel settore manifatturiero in Lucchesia. Lo indicano i dati dell’osservatorio sui bilanci, nato a suo tempo per analizzare le imprese pratesi, e che è stato esteso alle province di Lucca e Pistoia, migliorato con l’allungamento del periodo di analisi dal 2004 al 2014, potenziato con la messa a punto di una struttura di elaborazione che calcola in automatico, a partire dai 21mila bilanci attuali, oltre 7mila grafici e tabelle. L’edizione di febbraio contiene un focus sul distretto pratese; nelle prossime sono previsti approfondimenti per la nautica, il cartario, il calzaturiero, il lapideo e altri settori produttivi.
I bilanci 2014 delle società di capitali manifatturiere dell’area Lucca-Pistoia-Prato mostrano una crescita dei ricavi del +1,6%, e del valore aggiunto (+4,2%) che segue il progresso del 2013 (+4,4% e +5,1 rispettivamente) sul 2012, anno di ripiegamento legato agli effetti della crisi dei debiti sovrani europei. La dinamica fortemente crescente del costo del lavoro per unità di prodotto (Clup) nel 2014 ha mostrato una lieve flessione (-0,35%), ma l’incidenza media del costo del lavoro è rimasta superiore di circa 10 punti rispetto al periodo precedente la crisi. In progresso la redditività aziendale, con un tasso di rendimento del capitale netto (Roe, Return on equity) che per il complesso dei bilanci si assesta su un valore medio del 4,6%, in linea con il costo dei debiti finanziari; un risultato positivo legato ai risultati delle aziende di maggiore dimensione. Sotto il profilo dell’autonomia finanziaria, il processo di rafforzamento della struttura patrimoniale delle aziende è proseguito in modo diffuso, con un progressivo accorciamento della leva finanziaria. L’autofinanziamento generato dalle vendite è leggermente aumentato, accompagnato da una riduzione dell’incidenza dei debiti bancari a breve sul finanziamento del circolante, riduzione che riflette anche le difficoltà incontrate dalle aziende nella raccolta dei finanziamenti esterni.
Il presidente di Confindustria Toscana Nord, Andrea Cavicchi, nel presentare oggi nella sede di Prato il rapporto, osserva: “Questa ricerca è il primo frutto delle sinergie innescate nell’ufficio studi dall’integrazione delle tre associazioni. Il nuovo applicativo sviluppato internamente per l’analisi dei bilanci offre agli imprenditori e a tutti i nostri interlocutori istituzionali un prodotto di qualità per la lettura delle dinamiche del manifatturiero, motore dell’economia dei nostri tre territori”.
Dopo la crisi, nel 2014 le imprese della provincia di Lucca hanno beneficiato di una lieve ripresa della marginalità, peraltro rimasta ancora bassa, e di un calo dell’incidenza degli oneri finanziari determinato sia dalla riduzione forzata degli affidamenti che dal calo dei tassi di interesse. L’eccesso di capacità produttiva, in un territorio caratterizzato da settori capital intensive, ha influito negativamente sulla ripresa degli investimenti con conseguente riduzione dell’incidenza degli ammortamenti. L’eterogeneità dei comparti produttivi presenti sul territorio lucchese determina minori fluttuazioni nelle voci di bilancio aggregate in confronto ad altre province più esposte sui mercati esteri o più concentrate a livello settoriale.
Permane un forte divario di competitività con i principali competitors internazionali dovuto a problemi strutturali quali per esempio il costo dell’energia, il ritardo infrastrutturale e il carico fiscale.