Armadio verde, boom per il mercato dell’usato per bambini

9 marzo 2016 | 08:49
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Armadio verde, boom per il mercato dell’usato per bambini

Tre investimenti, tre obiettivi centrati. E’ senz’altro un primo anno denso di soddisfazioni per gli investitori della A11 Venture, la società che riunisce un gruppo di imprenditori provenienti dall’asse Firenze, Prato, Pistoia, Lucca e Pisa (il tracciato dell’autostrada A11) orientati a investire sul processo di formazione e sviluppo di nuove potenzialità fornendo supporto finanziario e manageriale alle startup innovative. Si sta rivelando più che positivo, infatti, anche l’ultimo investimento su cui hanno creduto: la startup Armadio Verde. Un investimento che si colloca nella “sharing economy” (economia che parte dai beni condivisi) e che dimostra come si possa fare innovazione anche solo cambiando il modo di pensare al business.

Nato dall’idea di due genitori, David Erba ed Eleonora Dellera, Armadio Verde è il primo mercato di condivisione di vestiti usati dei bambini (baby clothes sharing market). Un servizio on line che ha conquistato immediatamente la fiducia di altri genitori visto che, nei primi dodici mesi, ha avuto oltre mezzo milione di visitatori unici con centomila visite a gennaio 2016 (più 143% rispetto a dicembre), conquistando oltre 20mila utenti e più di 2.700 transazioni grazie ad una media di oltre 10mila capi sempre disponibili sul sito e duemila vestiti scambiati mensilmente.
In pratica, risolve quello che è stato un problema per tutti i genitori cui i figli, crescendo, lasciavano armadi pieni di vestiti ancora buoni, ma non più utilizzabili. Le parole d’ordine sono risparmio e no allo spreco: i genitori spediscono tutine e vestitini che non usano più e ne prendono in cambio altri messi a disposizione dagli altri clienti. La qualità dei vestiti viene analizzata e viene assegnato un punteggio in stelline, in base al quale i genitori possono scegliere altri vestiti dal negozio on line. Se non si hanno vestiti da scambiare è comunque possibile comprare i prodotti pagandoli.
Un sistema su cui la A11 Venture ha investito insieme ad Innogest Sgr, Ligur Capital, Gruppo editoriale l’Espresso, più altri investitori privati per un round di finanziamento di 1,3 milioni di euro. E che risponde in pieno alla vision della società lucchese e dei sui componenti Rosaria Cardella, Nicola Giannecchini, Luigi Lazzareschi, Alessandro Mennucci, Giorgio Bartoli, Giovanni Gambini, Lorna Vatta, Marco Severini e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che si muovono alla ricerca di idee, brevetti, startup innovative in grado di rilanciare e riportare investimenti e risorse sul territorio.
Secondo la società di consulenza PwC, Armadio Verde si colloca in un settore, quello della sharing economy, destinato ad esplodere nei prossimi anni, passando dai 15 miliardi di dollari attuali di ricavi a 335 miliardi nel 2025, e vanta casi di successo anche nell’abbigliamento come per la statunitense Thredup che ha raccolto 131 milioni di dollari di finanziamenti dal 2009 ad oggi.