Lapideo, export record per il distretto apuo-versiliese

Marmo, il distretto apuo versiliese riprende quota ed è il primo in Italia per volume di esportazioni. Nel 2015, del resto, il settore lapideo italiano ha esportato verso il resto del mondo quasi quattro milioni di tonnellate di pietra naturale, registrando un valore che, per la prima volta dall’avvento dell’euro, supera i due miliardi di euro. Questi sono i numeri riportati dall’Ufficio Studi di Internazionale Marmi e Macchine Carrara che, come ogni anno, analizza e rielabora i dati Istat sul commercio estero del settore italiano della pietra naturale. La crescita dei valori del 6,3% rispetto al 2014, a fronte di un calo delle quantità del -5% testimonia il considerevole aumento del valore medio unitario dei prodotti esportati che, nel 2015 si attesta mediamente, per i materiali grezzi e lavorati di maggior pregio, a 665 euro a tonnellata registrando una crescita del 10% rispetto al 2014.
Merito del boom dei lavorati in marmo che costituisce oggi la metà del valore dell’export complessivo del settore lapideo italiano. Nel 2015, l’Italia ha esportato verso il resto del mondo 915 mila tonnellate di lavorati di marmo del valore di oltre un miliardo di euro, registrando una crescita rispetto al 2014, del 2,6% in quantità e del 9,8% in valore.
In aumento anche il valore dell’export di lavorati in granito che passa da 534,6 milioni nel 2014 a 562 milioni nel 2015, registrando un +5,1%.
Complessivamente il valore dell’export italiano di lavorati è pari a 1.625.739.972 euro registrando una crescita rispetto al 2014 del 7,7% (vedi Tavola 2).
Primo comprensorio lapideo a livello nazionale per export di lavorati si riconferma il comprensorio apuo-versiliese con un export di quasi 536 milioni di euro in crescita rispetto al 2014 dell’11,4%. Inoltre se consideriamo complessivamente materiali grezzi e lavorati si stima, per il comprensorio apuo-versiliese, un valore dell’export di 734,6 milioni di euro, in crescita rispetto al 2014 del 9,5% rispetto al 2014.
Cresce del 10% anche l’export del distretto veneto per un totale esportato di lavorati del valore di 523 milioni di euro. Degna di nota infine la ripresa dell’export del travertino che, dopo un periodo di crisi, torna a crescere del 34% rispetto al 2014, con un export di lavorati del valore di 40 milioni.
Traina l’export italiano di pietra naturale la domanda del mercato Usa. Nel 2015 l’Italia ha esportato, verso gli Stati Uniti, 238 mila tonnellate di materiali di pregio del valore di 462 milioni di euro con una crescita, rispetto al 2014, del 5,4% in quantità e di addirittura il 24,5% in valore, realizzato per il 72% grazie alle esportazioni di lavorati in marmo. “Carrara Marmotec 2016 ha privilegiato, proprio per questo motivo, l’incoming di buyer e contractor americani che giungeranno numerosi in occasione della kermesse, in programma a Carrara il 18-21 maggio, per incontrare le nostre aziende – afferma Fabio Felici, presidente Imm-Carrarafiere -. Una stretta collaborazione con il Marble Institute of America e Ice ha permesso la selezione di importanti buyer e architetti dagli Usa, invitati dalla nostra struttura a partecipare agli incontri B2B che verranno organizzati nel dettaglio attraverso un software di matchmaking d’avanguardia”.
Decisamente in calo invece l’export verso il mercato tedesco. Verso la Germania, infatti, sono state esportate 214 mila tonnellate di materiali di pregio del valore di 157 milioni con un calo, rispetto al 2014, del 5,5% in quantità e dello 0,2% in valore.
Il mercato nord-africano risulta in forte contrazione. Verso l’area sono state esportate 357 mila tonnellate di materiali di pregio (soprattutto marmo in blocchi e lastre) del valore complessivo di 86,2 milioni di euro registrando una calo del 18,2% in quantità e dell’8,3% in valore. La Libia e l’Egitto sono i paesi a far registrare il maggior calo della domanda, mentre il Marocco continua ad assorbire materiali, anche in seguito ai forti investimenti nel mercato delle costruzioni che sono stati fatti in questo paese negli ultimi anni.
Verso il medio oriente le esportazioni italiane sono calate del 6% in quantità ma sono aumentate del 7,2% in valore, soprattutto grazie al traino degli Emirati Arabi Uniti che mostrano un trend della domanda ancora in crescita. Verso gli emirati, nel 2015, sono state esportate oltre 83 mila tonnellate di materiali di pregio del valore di quasi 83 milioni di euro registrando una crescita rispetto al 2014 del 36% in quantità e del 47% in valore. Il settore delle costruzioni in quest’area, infatti, ha risentito solo parzialmente della flessione del prezzo del petrolio grazie a riserve finanziarie accumulate nella fase del boom petrolifero che hanno permesso di proseguire gli investimenti nel settore infrastrutturale e residenziale. Si stima che nel 2015 il tasso di crescita degli investimenti nel settore delle costruzioni sia stato in quest’area pari al 4,4%.1Per quanto riguarda le importazioni, l’Italia, nel 2015, ha acquistato dal resto del mondo 1,4 milioni di tonnellate di pietra naturale del valore complessivo di 418,7 milioni di euro registrando un calo delle quantità del 5% ma un aumento dei valori del 6% (vedi Tavola 4).
Degno di nota è l’aumento dell’import di lavorati sia in quantità che in valore. Complessivamente il nostro paese ha importato 278 mila tonnellate di lavorati del valore di 112 milioni di euro (+4% in quantità e +8% in valore). Tuttavia si tratta di lavorati a valore aggiunto medio-basso per i quali sempre più spesso le nostre aziende tendono a rivolgersi all’estero.
Calano le importazioni di grezzi. In particolare calano del 19% le quantità importate di marmo in blocchi e lastre e del 6% le quantità importate di granito. Questo risultato potrebbe essere la conseguenza di un’ effettiva riduzione della domanda internazionale o semplicemente un peggioramento della fiducia delle imprese rispetto a fattori macroeconomici.