





In tanti stamattina (2 aprile) a sventolare le bandiere delle sigle sindacali sotto Palazzo Ducale. Ancora una volta Cgil, Cisl, Uil e i sindacati dei pensionati si sono ritrovati tutti insieme a manifestare contro la legge Fornero, legge che da tempo desta preoccupazioni e lamentale da parte dei lavoratori di tutta Italia.
“Siamo di nuovo qui perché purtroppo il governo non ci dà ascolto – spiega il segretario del sindacato dei pensionati di Viareggio Paolo Bertolucci – siamo molto preoccupati per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. Torneremo per loro!”.
“La Monti-Fornero – hanno spiegato i sindacati – sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano. Sono stati prelevati nel periodo 2013-2020 circa 80 miliardi di euro con una manovra economica fatta a danno di lavoratori e pensionati su un sistema giudicato sostenibile da tutte le istituzioni nazionali ed internazionali. Questi interventi hanno introdotto elementi di eccesiva rigidità nell’accesso alla pensione, generando iniquità e problematiche che ancora oggi aspettano una soluzione definitiva”.
“La legge Fornero ha bloccato il mercato – spiega il segretario della Cisl Toscana Nord Massimo Bani – andare in pensione a 67 anni non vuol dire solo passare gli ultimi anni di occupazione senza essere in grado di essere al passo con le esigenze del lavoro ma anche togliere grandi opportunità ai giovani. Non chiediamo solo rispetto per la fatica e i lavori diversi – conclude – ma anche 41 anni di contributo, che bastano”.
“Altre vittime della riforma Fornero – dicono ancora i sindacati – sono state anche le donne, anche loro in tante questa mattina a manifestare, penalizzate perché l’innalzamento dei requisiti pensionistici è stato troppo accelerato senza tener conto del ruolo da loro svolto nel lavoro di cura che provoca da sempre importanti buchi contributivi”.
Cgil, Cisl e Uil riconfermano l’importanza del ruolo svolto dalla previdenza complementare nel concorrere ad assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale. “A tale riguardo – hanno concluso i manifestanti – è importante che il governo valorizzi la peculiarità del risparmio gestito dai fondi pensione, riconoscendone la finalità sociale anche sul piano fiscale. Un accesso più flessibile al pensionamento, pensioni dignitose per i giovani e un riconoscimento alla diversità dei lavoratori sono quindi i punti cardine che smuovono i sindacati di tutto il paese, ma che purtroppo ancora sventolano bandiere invano”.
Manifestazioni dello stesso tipo si sono svolte anche in altre città della Toscana. “Non si può stare fino a 67 anni – ha detto la segretaria generale di Cgil Toscana – su un ponteggio o a tenere una classe di un asilo. Non si può far immaginare ai giovani una vecchiaia da poveri. Il sistema va cambiato radicalmente, bisogna ricostruire una solidarietà. Il messaggio che arriva dai tanti presìdi e dalle tante iniziative di oggi in Toscana è chiaro, la gente vuole cambiare la legge Fornero: l’esecutivo ci ascolti subito o la mobilitazione continuerà”.
“Un grande segnale è arrivato dalla Toscana, cambiare la legge Fornero è una priorità perché in gioco c’è il futuro di questo paese”.. Queste le parole del segretario della Uil Toscana, Francesca Cantini, che stamani ha partecipato alla mobilitazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil Cambiare le pensioni, dare lavoro ai giovani. “Il governo ci deve ascoltare – aggiunge Cantini – Noi non ci fermeremo qua, anderemo avanti finché non ci saranno cambiamenti sostanziali alla Fornero. Maggiore flessibilità per gli anziani e stabilità per i giovani: questi sono i paletti di fronte ai quali non arretreremo di un millimetro”.
Giulia Prete