Sindacati, il pubblico impiego si ferma il 3 maggio

6 aprile 2016 | 14:07
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Sindacati, il pubblico impiego si ferma il 3 maggio

Sciopero regionale di tutto il settore pubblico in Toscana il prossimo 3 maggio, per chiedere lo sblocco dei contratti, nazionali e decentrati, fermi ormai da oltre 6 anni. A proclamarla i direttivi unitari di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, riuniti oggi pomeriggio (6 aprile) a Firenze.
L’astensione dal lavoro riguarderà, per l’intera giornata o turno di lavoro, gli oltre 100mila dipendenti dei settori sanità, enti locali, Regione, ministeri, enti pubblici non economici, servizi socio-sanitari privati. Salvi ovviamente i servizi essenziali previsti dalla legge.

I sindacati toscani chiedono di rinnovare i contratti nazionali e aumentare le retribuzioni ferme da oltre sei anni, valorizzare i contratti di settore, rilanciare la contrattazione decentrata, superare i vincoli della legge Fornero sulle pensioni e sbloccare il turnover. “C’è anche necessità – dicono i sindacati – di rafforzare il confronto regionale e aziendale sugli effetti della riforma del sistema socio sanitario regionale, per valorizzare il lavoro e migliorare la qualità dei servizi. I sindacati chiedono anche di garantire il posto di lavoro nei cambi di appalto e nei processi di riorganizzazione e un piano di assunzioni, per mantenere la qualità e quantità dei servizi erogati e ridurre le liste di attesa in sanità. Infine Cgil, Cisl e Uil del settore pubblico chiedono di aprire il confronto con la Regione sull’assetto istituzionale e delle funzioni, per scongiurare le pesanti ricadute occupazionali e sui servizi ai cittadini e alle imprese prodotte dalla riforma della pubblica amministrazione, che dopo le Province (con i disastri che tutti hanno visto) toccherà ora uffici e lavoratori di Prefetture, Camere di Commercio, ministeri, Inps, Inali”.