
Le scommesse restano a Porcari ma gli apparecchi da intrattenimento traslocano a Roma insieme ad almeno la metà dei lavoratori che oggi vi sono impiegati in Lucchesia. Lo sostengono i sindacati riferendo l’annuncio dato all’assemblea di venerdì scorso (15 aprile) sulla vertenza Snai in Assindustria: una “possibilità” che scatena i lavoratori che hanno dichiarato lo stato di agitazione fino alla prossima assemblea. Intanto, crescono le adesioni allo sciopero del 20 per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Le sigle contestano la decisione di Snai che, tra l’altro, non ha ancora presentato un piano industriale così come era stato richiesto.
“In assemblea – spiegano i sindacati confederali – i lavoratori sono stati portati a conoscenza del fatto che Snai, pur non avendo ancora presentato, nonostante dal 16 dicembre sia stato ripetutamente chiesto, alcun piano industriale per i prossimi anni, abbia deciso, per motivi non esplicitati se non con un semplice ‘per organizzazione dei flussi’, di collocare in sedi diverse i business dell’azienda. Le scommesse restano a Porcari e gli apparecchi da intrattenimento a Roma, comunicando con molta pacatezza che, tanto per iniziare, la metà dei lavoratori di questo settore sarà trasferito a Roma e che, successivamente, sarebbero state affrontate allo stesso modo anche le attività non-business. La decisione di tutti i lavoratori, emersa dall’assemblea, è quella di riprendere appieno lo stato di agitazione già proclamato a febbraio e sospeso solo perché l’azienda si era resa disponibile ad avere un regolare dialogo con le organizzazioni sindacali e programmare, quanto prima, delle azioni tese a far intendere che non sono disponibili a parlare di trasferimenti e che, vista anche la composizione dei lavoratori Snai (per la gran parte donne con figli), non sarebbero altro che un preludio a un rilevante numero di licenziamenti. Le Rsu e Rsa aziendali faranno sapere quanto prima ai lavoratori le modalità di messa in atto delle azioni da intraprendere, così come stabilito dall’assemblea, prima del 24 maggio, data fissata dall’Azienda per il prossimo incontro”.
“Anche in relazione ai tempi determinati, la cui scadenza è stata al momento prorogata solo in funzione del termine dei lavori di analisi da parte del nuovo vertice aziendale, non siamo d’accordo nell’avallare la scelta dell’azienda – proseguono i sindacati. Si tratta di personale in forze da due anni, che ha avuto modo di apprendere tutto il know how necessario, e sottolineiamo necessario, allo svolgimento delle mansioni in attività al Centro Servizi. Riteniamo che lasciarli andare, oltre la drammatica perdita del posto di lavoro per gli interessati, sarebbe uno spreco e anche un ulteriore dispendio per l’azienda stessa. Nel frattempo, disgiuntamente dalle iniziative di cui sopra,i Lavoratori aderiranno allo sciopero nazionale di categoria indetto per il 20 aprile prossimo per il rinnovo del contratto metalmeccanici, argomento quanto mai importante visto l’intrecciarsi con il nostro vissuto e a vivere”.