
Prende posizione il presidente provinciale di Fipe baristi Confcommercio Lucca Endro Luchi, sulla questione dei costi per le attività che incassano i buoni pasto. Un intervento, questo, che riprende quello effettuato poche settimane fa dal presidente di Fipe ristoratori Benedetto Stefani, a dimostrazione dell’unità di intenti che spinge la categoria: “Come già sottolineato giustamente dal collega Stefani – afferma Luchi – è arrivato il momento di una presa di posizione forte su un argomento che sta producendo danni non di poco conto sul piano economico alle nostre attività. Fipe si sta muovendo da tempo ai massimi livelli per chiedere al governo correttivi, ma anche a livello locale dobbiamo e vogliamo far sentire la nostra voce”.
“Ad oggi – aggiunge Luchi – una consistente percentuale del valore di un buono pasto finisce in commissioni, servizi aggiuntivi e costi di gestione. Cosa ciò comporti su larga scala è facile da immaginare”. “Non solo – aggiunge Luchi – c’è da rimarcare anche un altro importante aspetto di non trascurabile importanza, che è quello legato alla sicurezza dei trasporti e della consegna dei buoni pasto da parte dell’imprenditore che li ha incassati all’azienda che li emana, in modo così da poter essere saldato. Ad oggi, infatti, accade che in certi casi le spedizioni non vadano a buon fine e che i buoni pasto vengano perduti: in quei casi l’imprenditore non può essere pagato e può arrivare a rimetterci, a seconda dei casi, anche migliaia di euro in un solo colpo”. “Almeno sotto questo punto di vista – conclude il presidente di Fipe baristi Lucca – crediamo che qualcosa di concreto possa esser fatto subito ed è per questo che chiediamo un tavolo di confronto con i responsabili di Poste Italiane e dei principali corrieri: serve un servizio che tuteli chi effettua le spedizioni di merce preziosa come i buoni pasto e lo metta al riparo da possibili disguidi”.