
Un agricoltore dedica un giorno su tre alle carte e, ogni anno, produce 40 chili di scartoffie, per adempiere agli obblighi burocratici. Un primato sicuramente non invidiabile, che è stato al centro anche della manifestazione di protesta da poco avvenuta in tutta Italia e che ha visto scendere in piazza anche gli agricoltori di Lucca, della Versilia e di Massa Carrara, per chiedere una maggiore semplificazione.
“La nostra protesta – spiega il presidente della Cia Toscana Nord, Piero Tartagni – nasce dal fatto che ci troviamo ad affrontare una situazione che non è più sostenibile. Gli adempimenti burocratici sono veramente eccessivi e di sicuro non agevolano il lavoro degli agricoltori, portando ad affrontare gli altissimi costi della gestione amministrativa. Abbiamo chiesto e chiediamo con forza che vengano realizzate politiche di intervento urgenti e misure che siano realmente efficaci, altrimenti rischiamo di andare incontro a situazioni fallimentari per le nostre aziende agricole. E non ci rivolgiamo solo al livello nazionale di governo, ma anche a quello locale, affinché vi sia un’azione concreta a sostegno della semplificazione burocratica”.
Quello delle pastoie burocratiche, comunque, non è il solo problema che affligge il comparto agricolo: “Siamo di fronte alla punta dell’iceberg – afferma Tartagni – di una situazione estremamente complessa. Sono molti i fattori che concorrono a rendere difficile la situazione per il settore: dai costi di produzione insostenibili, ai prezzi in caduta libera, solo per citarne alcuni. Per tale ragione, riteniamo importante che anche gli amministratori locali si impegnino affinché sia dove di loro stretta competenza, sia attraverso una loro azione sul livello nazionale, vengano adottati provvedimenti che vadano nella direzione di un reale rilancio dell’attività agricola”.