Martini: “Fast food al posto della Stella Polare? Uno smacco per la città”

Prende posizione Giovanni Martini, presidente della Commissione centro storico di Confcommercio, in merito alla notizia un possibile trasferimento entro pochi mesi dal centro storico del caffè – ristorante Stella Polare di piazza Napoleone, per lasciare spazio ad un fast food. “Se così sarà – afferma Martini – si tratterà dell’ultimo smacco e dell’ennesimo colpo mortale alla tradizione commerciale della città. Il centro di Lucca, negli ultimi anni, ha registrato e sta registrando, per motivi diversi fra loro, chiusure o trasferimenti in serie di attività che con il loro nome hanno segnato la storia imprenditoriale del centro storico, contribuendo così a renderlo unico e rinomato in tutto il mondo”.
“I campanelli d’allarme – prosegue Martini – sono stati e continuano ad esser tanti: la nostra associazione li raccoglie e se ne fa interprete, portando avanti proposte concrete per salvaguardare il tessuto commerciale cittadino. Di recente, come noto, l’amministrazione comunale ha approvato la moratoria che pone un freno alle aperture indiscriminate di bar e paninoteche: questo è stato senza dubbio un risultato importante, ma da solo non basta. Come la nostra associazione ripete da anni adesso, oltre ai pubblici esercizi, bisogna pensare a salvaguardare i negozi di altri settori come quelli dell’abbigliamento, delle calzature e altri ancora, di fronte all’avanzare delle catene che rischiano di “globalizzare” Lucca facendole perdere la sua unicità”. “Ecco dunque – insiste il presidente della Commissione centro storico – che si rende necessario un piano delle funzioni, che consenta di tutelare ruolo e funzioni del negozio tradizionale e della tipicità che esso racchiude. Siamo consapevoli che le catene siano ormai parte integrante del commercio moderno e che dunque sia irreale pensare ad una città che ne sia completamente sprovvista. Non c’è dubbio però che sia altrettanto necessario trovare un punto di equilibrio fra grandi marchi e commercio tradizionale, per consentire a quest’ultimo di non scomparire e di conservare il suo ruolo. Tema, questo, di stringente attualità e che va a sommarsi ad altri sui quali la nostra associazione lotta da anni quali l’accessibilità al centro storico, i parcheggi e la necessità di riportare in città uffici, servizi e funzioni pubbliche che a loro volta sappiano poi riavvicinare le persone al centro. In questo senso, purtroppo, va rimarcato come da almeno 10 anni si assista a promesse generiche che per adesso non hanno prodotto niente di concreto. Tutto questo insieme di cose ha prodotto e sta producendo risultati devastanti, come si è potuto osservare benissimo anche in questi ultimi giorni di pioggia, durante i quali la città è rimasta desolatamente vuota”. “Invitiamo i proprietari dei fondi commerciali – termina Martini – a considerare due aspetti: il primo è la responsabilità che ognuno di loro ha nella salvaguardia del tessuto tradizionale e dunque dell’immagine stesse della città. Il secondo è un appello a non lasciarsi attrarre da guadagni magari più sostanziosi sull’immediato, garantiti da marchi di catene che con Lucca non hanno alcun legame e che per questa ragione potrebbero poi andarsene nel giro di breve tempo, a scapito invece di attività tradizionali locali che garantiscono stabilità e continuità negli anni, rappresentando dunque una certezza duratura sul piano della rendita”.