
I recenti aumenti delle tariffe luce e gas, scattati lo scorso 1 luglio, “sono attribuibili a speculazioni sul mercato dell’energia, che determinano incrementi delle bollette e un aggravio di spesa per le famiglie”. Lo denuncia oggi (8 luglio) il Codacons, che presenta un esposto a 104 procure della Repubblica di tutta Italia affinché indaghino per il reato di aggiotaggio.
“I forti aumenti delle tariffe luce e gas decisi dall’Autorità per l’energia (rispettivamente +4,3% e +1,9%) sono apparsi subito anomali e ingiustificati – spiega il presidente dell’associazione dei consumatori Codacons – e la stessa autorità, nel motivare i rincari, ha spiegato che questi sono dovuti a “strategie anomale adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso dell’energia elettrica (sia in sede di programmazione di immissioni e prelievi, sia in sede di offerta di servizi di dispacciamento). Criticità che hanno portato ad un rilevante aggravio di costi per il sistema e ad una alterazione del normale meccanismo di formazione dei prezzi nei mercati”. Vogliamo conoscere i nomi dei grossisti dell’energia che hanno attuato pratiche anomale a danno dei consumatori, e in tal senso chiederemo con una istanza d’accesso all’autorità di fornirci i dettagli circa i soggetti coinvolti nel fenomeno. A 104 procure chiediamo invece oggi di acquisire i dati dell’authority e procedere per il reato di aggiotaggio, valutando la sussistenza di comportamenti speculativi sul mercato dell’energia tesi a determinare aumenti tariffari e, conseguentemente, aggravi di spesa per gli utenti”.