Protesta congiunta per i dipendenti di Province e Camere di Commercio

3 agosto 2016 | 17:11
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Protesta congiunta per i dipendenti di Province e Camere di Commercio

Attacco al lavoro pubblico, ai servizi ed alle professionalità: Cgil, Cisl e Uil delle funzioni pubbliche in Toscana non ci stanno ed unificano le vertenze di Province e sistema delle camere di commercio. Dopo le assemblee tenute in contemporanea in tutte le Province, dopo l’occupazione della sala consiliare della Città Metropolitana; dopo le assemblee contemporanea in tutte le sedi delle camere di commercio di tutto il sistema camerale, la protesta dei sindacati fa un ulteriore passo avanti.

“Per dire un chiaro no – dicono i sindacati – ad una volontà di colpire tutto il sistema pubblico da parte del governo, a partire da Province e sistema camerale, i sindacati, le lavoratrici ed i lavoratori della Toscana appartenenti a Province e Sistema Camerale si sono ritrovati in presidio oggi dalle 15,30 alle 17,30 a Firenze, in via Cavour davanti alla prefettura. I segretari regionali di Cgil-Cisl-Uil Toscana di categoria, assieme ad una delegazione di Rsu aziendali, sono stati ricevuti in prefettura per rappresentare le ragioni della protesta che si possono riassumere sinteticamente: richiesta di norme che non strozzino le Province, che permettano di erogare servizi adeguati ai cittadini (strade scuole ecc), che permettano il rinnovo dei contratti a tempo determinato (oltre 100 che rischiano i mancato rinnovo dal 31 dicembre 2016), che garantiscano il mantenimento dei livelli stipendiali dei dipendenti a tempo indeterminato; richiesta di norme di riordino del sistema camerale che non provochino il licenziamento di oltre il 15 per cento dei dipendenti (circa 200 persone in Toscana rischiano il posto) e il licenziamento di lavoratrici e lavoratori dell’indotto, a partire da quelli degli appalti per passare a quelli del sistema delle aziende speciali (centinaia di persone in Toscana)”.
“Nonostante il periodo estivo, le ferie, il caldo, la stanchezza – dicono le sigle confederali – i sindacati e i lavoratori continueranno a tenere alta l’attenzione e la mobilitazione”.
Intanto proprio oggi (3 agosto) la giunta regionale si è impegnata ad attivarsi nei confronti del governo nazionale, affinché rinvii l’approvazione del provvedimento di riforma del sistema camerale per un tempo utile “a consentire un confronto tra le parti sociali” e per giungere alla redazione di un testo che “preveda la salvaguardia complessiva del sistema camerale, delle sue attuali funzioni e di tutto il suo personale attualmente occupato a vario titolo”. Lo prevede una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale – “In merito alla prevista riforma del sistema camerale” -, firmata dai consiglieri di Si Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, e dalla consigliera M5S Irene Galletti. Il testo impegna la giunta regionale anche a “riconvocare tempestivamente il tavolo con le parti sociali già attivato a febbraio 2016, per valutare l’impatto del nuovo testo del decreto legislativo sui servizi territoriali e l’occupazione”.
La mozione prende le mosse dalla presentazione, nei giorni scorsi, della bozza di decreto legislativo di riforma del sistema camerale, allegata a un documento della presidenza del consiglio dei ministri. Secondo il testo approvato dall’aula del Consiglio regionale, la bozza da una parte ricorda quella già diffusa a gennaio e “già oggetto di mobilitazione e assemblee da parte del personale camerale”; dall’altra appare “per alcuni aspetti più punitiva nei confronti dell’assetto delle camere di commercio”.
La mozione considera che già a luglio si sono tenute nel territorio toscano una serie di assemblee del personale del sistema camerale delle diverse circoscrizioni. Tali assemblee hanno ora preso atto del testo circolato ieri e allegato ad un atto della presidenza del consiglio, chiedendo un confronto in merito “prima della sua approvazione, minacciando in caso contrario ogni forma di lotta e mobilitazione idonea a tal fine”.