Appalti scuole, allarme Cisl: “A rischio 30 bidelle”

17 settembre 2016 | 13:47
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Appalti scuole, allarme Cisl: “A rischio 30 bidelle”

Appalti di pulizia e sorveglianza nelle scuole: aperta la procedura di mobilità a livello nazionale. E la Fisascat Cisl Lucca lancia il campanello d’allarme, per bocca del referente Giovanni Bernicchi. “Si tratta – dice – di una tegola per le lavoratrici del settore (oltre 200 nella provincia di Lucca) gestito dalle aziende Dussmann e Auriga. E’ appena stata ufficialmente dichiarata l’apertura della procedura di mobilità a livello nazionale, che nella nostra provincia ha riverberi diretti su un contingente di 30 posti di lavori equivalenti full time”. Questo significa, a conti fatti, che almeno trenta bidelle impiegate nelle scuole lucchesi rischiano di perdere il lavoro. “Oppure di vedersi ridurre l’orario – prosegue Bernicchi – anche del 70-80 per cento, che significherebbe veder automaticamente sgonfiare lo stipendio da 800-900 euro (in caso di 30 ore settimanali) ad appena 3-400 euro”.

Per questo motivo il sindacato annuncia iniziative: “Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte mille ostacoli – continua Bernicchi – e mi riferisco ad esempio ai tagli lineari effettuati dal 2009 da diversi governi e alla gara Consip che sostanzialmente aveva ridotto le risorse destinate ai servizi di sorveglianza e pulimento di oltre il 50%. A tutto ciò era stato posto rimedio con un accordo con il Governo che aveva garantito i livelli occupazionali e le retribuzioni attraverso l’istituzione di servizi aggiuntivi di decoro cosiddetti della scuola bella, tra cui tenuta del verde, pitturazione pareti, manutenzione finestre ecc. Una serenità conquistata, che oggi, come un fulmine a ciel sereno, viene ad essere turbata dalla notizia dell’apertura della procedura di mobilità a livello nazionale che pone a rischio 30 posti di lavoratori a orario pieno o comunque andrà a incidere pesantemente sugli stipendi. Non solo: tutto ciò porterebbe con sé gravi disservizi e disagi all’interno delle scuole lucchesi, dove non sarebbe più possibile garantire gli standard attuali di pulizia e, non certo secondaria, anche di sorveglianza. Ci opporremo duramente, siamo pronti a mobilitarci con iniziative incisive a salvaguardia di ogni singolo posto di lavoro”.