Braccini: “Lucca modello per il cartario, ora si rafforzi l’indotto”

Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana, interviene oggi (17 settembre) sulle potenzialità di sviluppo del settore meccanocartario. “E’ uno dei punti di eccellenza dell’economia toscana – scrive – ed ha una sua specificità a Lucca dove vi sono alcune tra le aziende più importanti al mondo, ma interessa addetti e unità locali anche nelle province di Prato e Firenze. Il meccanocartario ha sempre risentito di importanti investimenti e la sua competitività si fonda su un insieme di competenze, professionalità dei lavoratori, tecnologie avanzate, ricerca e sviluppo”.
La nota prosegue così: “Sicuramente il sistema lucchese non è facilmente esportabile e riproducibile fuori dal contesto su cui oggi è fondato e ci fa piacere che importanti imprese continuino ad investire e ad allargare le dimensioni aziendali (il riferimento ultimo è alla Paper Converting, ndr). Per parte sindacale riteniamo importante di essere riusciti a concordare anche in specifici contratti aziendali che si torna ad assumere nei livelli produttivi con l’ottica di ricreare professionalità anche andate perdute nel tempo a causa di scelte aziendali non sempre lungimiranti. Vi è però la necessità di qualificare tutta una rete di imprese in appalto e sub fornitura che ruotano intorno al meccanocartario poiché dal loro sviluppo dipende anche il futuro dell’industria e dell’occupazione complessiva del settore. Questo vale per tutti i comparti produttivi in Toscana, dove in certi specifici settori, come per l’indotto Piaggio, siamo seriamente preoccupati. Bisogna vi sia il rafforzamento delle imprese dell’indotto in modo da favorirne sviluppo e crescita, politiche del credito e consortili, creazioni di servizi comuni e di filiera, innovazione e formazione professionale dei lavoratori. Le imprese committenti devono favorire questa condizione e nello stesso tempo sindacalmente dobbiamo estendere la contrattazione di filiera. È di vitale importanza per lo sviluppo locale e regionale che in tutti i settori si mantengano all’interno del sistema produttivo locale la filiera completa delle lavorazioni”.