Braccini (Fiom): “Cartario, rafforzare l’indotto”

18 settembre 2016 | 08:03
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Braccini (Fiom): “Cartario, rafforzare l’indotto”

Il settore cartario resta un fiore all’occhiello della Lucchesia, con nuovi investimenti e nuove assunzioni. Ma c’è adesso da potenziare la rete delle aziende in appalto. Lo sottolinea Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Cgil Toscana: “Il settore meccano-cartario costituisce uno dei punti di eccellenza dell’economia toscana ed ha una sua specificità a Lucca dove vi sono tra le aziende più importanti al mondo, ma che interessa addetti e unità locali anche nelle province di Prato e Firenze”, sottolinea.

“Il meccano-cartario che da sempre si è caratterizzato per forti investimenti, fonda la sua competitività su un insieme di competenze, professionalità dei lavoratori, tecnologie avanzate, ricerca e sviluppo. Il sistema lucchese – aggiunge – non è facilmente esportabile e riproducibile fuori dal contesto su cui oggi è fondato e ci fa piacere che importanti imprese continuino ad investire e ad allargare le dimensioni aziendali. Come sindacato riteniamo importante essere riusciti a concordare, anche in specifici contratti aziendali, nuove assunzioni nelle unità produttive con l’ottica di ricreare professionalità, alcune delle quali andate perdute nel tempo, causa scelte aziendali non sempre lungimiranti. Resta la necessità di qualificare tutta una rete di imprese in appalto e sub fornitura che ruotano intorno al meccano-cartario. Anche dal loro sviluppo, infatti, dipende il futuro dell’industria e dell’occupazione complessiva del settore. Non vale solo per il cartario, vale per tutti i comparti produttivi in Toscana; ci preoccupa seriamente, per fare un solo esempio, l’indotto Piaggio. E’ necessario – sottolinea Braccini – il rafforzamento delle imprese dell’indotto in modo da favorirne sviluppo e crescita, occorrono politiche del credito e consortili, creazioni di servizi comuni e di filiera, innovazione e formazione professionale dei lavoratori. Le imprese committenti devono favorire queste condizioni e noi sindacato dobbiamo estendere la contrattazione di filiera. È di vitale importanza per lo sviluppo locale e regionale che, in tutti i settori, all’interno del sistema produttivo locale resti tutta la filiera delle lavorazioni. Necessaria è la costruzione di reti di imprese e non di imprese a rete subordinate alle imprese committenti. E’ così che il sindacato, in un ritrovato e innovativo rapporto contrattuale, potrà essere decisivo nel definire programmi di sviluppo”.