Snai, Rsu: “Scorretto inviare ultimatum ai lavoratori”

Una mail fa alzare la tensione in casa Snai. E’ quella che sarebbe arrivata ad alcuni dipendenti nella serata di sabato sull’account aziendale e il cui il direttore delle risorse umane propone i trasferimenti volontari a Milano o Roma, con incentivo di due mensilità “una tantum”, con la possibilità di rinunciare al trasferimento con cambio di mansione come operatore di call center.
Una mail che ha “spiazzato” i lavoratori che stigmatizzano il metodo sulla pagina di Facebook di supporto alla protesta dei lavoratori Snai.
“Non vogliamo biasimare completamente il contenuto della comunicazione – dicono – ma le modalità rudi, pressappochiste e non conformi a quelli che sono gli accordi presi ai tavoli coi sindacati di cui siamo tutti al corrente. La comunicazione infatti è stata inviata di venerdì sera, solo ad alcuni lavoratori senza un apparente criterio di selezione, che seppur esistente sarebbe comunque discorde con quanto pattuito ai tavoli sindacali e sotto forma di ultimatum in quanto la comunicazione concludeva comunicando come termine per candidarsi quello di lunedì (19 settembre) alle 13 altrimenti l’azienda avrebbe deciso secondo il proprio giudizio per tutti gli interessati”.
“Stringenti ultimatum – dicono i lavoratori – che sembrano mirare a confondere, sviare, dividere e pressare tutti noi; a volte sembra che il fine ultimo sia proprio quello di creare divisioni e fratture al nostro interno. Di fatto sono stati scelti dei volontari, e questo sovverte completamente il principio di volontarietà che per essere valido dovrebbe essere esteso a tutti, garantendo lo stesso trattamento e le stesse possibilità a tutti, incondizionatamente. Ribadiamo che la nostra posizione e la nostra idea è quella che le trattative si debbano realizzare tra i sindacati e l’azienda e non tra l’azienda ed il singolo lavoratore. Proprio per questo molti di noi si sono rifiutati di dare un riscontro a questa comunicazione, perché non crediamo che la riorganizzazione debba passare da accordi individuali. Ben diversamente sarebbe stata accolta invece una comunicazione estesa a tutti, chiara, trasparente e dettagliata, che avrebbe garantito lo stesso trattamento a tutti e anche ampliato lo “spazio di manovra” degli spostamenti a fini riorganizzativi conciliandoli con le esigenze personali e le competenze lavorative di ciascuno di noi. Invitiamo tutti i nostri colleghi a seguire questa posizione. Posto che le libertà di scelta personali sono sacrosante, noi semplicemente crediamo che una libertà, per definirsi tale, debba essere una libertà informata e consapevole dei rischi e dei benefici che si arrecano a se stessi e agli altri”.
Anche la Rsu della Snai ha poi contestato la “proposta indecente” affiggendo in azienda un comunicato: “A seguito degli incontri con la direzione aziendale – si legge – abbiamo preso atto che non vi sono stati volontari né riguardo ai trasferimenti né riguardo alle dimissioni. Riteniamo questa fase superata e troviamo inopportune le modalità con le quali ad alcuni lavoratori è stata counicata la possibilità di trasferirsi o modificre la propria mansione. Ciò in quanto dette modalità hanno ingenerato confusione. In seguito a tali comunicazioni si apre una nuova fase di contrattazione che ha sempre come unico obiettivo la riduzione a zero del numero degli esuberi”