
di Roberto Salotti
Sono settimane “calde” per decidere il futuro di Gesam. C’è da valutare, infatti, se l’ipotesi di scissione asimmetrica della società – per separare il ramo della rete del gas da quello della vendita e degli altri servizi essenziali gestiti dalle società del gruppo – può essere attuata così come studiata dalla Lucca Holding, alla luce del nuovo testo unico delle società partecipate che dà ora una precisa scadenza: la fine del 2016. In questi giorni si sta compiendo un complessivo lavoro di esame delle normative e di verifica dell’operazione per verificare quale strada percorrere. Tenendo conto del decreto Madia, ovviamente, ma anche delle prescrizioni giunte dall’Anac.
Le ultime, del 1 luglio scorso (Leggi), lo si ricorderà, hanno convinto l’amministrazione a sospendere l’idea della scissione, che resta un’ipotesi in ballo. L’alternativa, come suggeriva già l’anticorruzione, potrebbe essere quella di revocare in autotutela i contratti ritenuti “illegittimi” perché affidati a Gesam al di fuori delle competenze fissate per statuto.
Parallelamente, si stanno verificando ancora e incrociando i dati di bilancio di Gesam Energia – il vero “nodo” della prospettata scissione asimmetrica. Il conto economico 2015 è stato approvato finora soltanto dal cda, il socio Gesam, nel corso dell’assemblea, non ha messo il placet e ha chiesto, anche alla luce dell’azione di responsabilità avviata nei confronti dell’ex presidente Giovanni Magnani, ulteriori verifiche. Per la Holding, comunque, quel bilancio è “assolutamente valido”, tanto che l’amministratore unico Andrea Bortoli lo ha preso a riferimento per il “consolidato” di gruppo.
Su tutte queste questioni pende il conto alla rovescia: il nuovo testo unico, infatti, impone un’ulteriore ricognizione delle società partecipate alla luce delle novità introdotte entro la fine dell’anno. Il che significa che il caso Gesam ha ora una scadenza normativa: entro il 31 dicembre la soluzione dovrà essere portata alla discussione e approvata dal consiglio comunale.
Su altri orizzonti della galassia partecipate non sono invece attese altre novità. Perfino per Itinera che si pensava vicina alla chiusura: la società potrà continuare ad operare almeno fino al 2018, poi servirà anche qui decidere il da farsi. Se liquidarla oppure fonderla con altre società in house del Comune – con la Holding Servizi, con Metro, ma evidentemente e più probabilmente con Lucca Comics and Games Srl.
“Il testo unico almeno su questo fronte concede altro tempo per decidere e studiare l’operazione da compiersi – spiega l’amministratore unico della Holding, Andrea Bortoli -: come è noto le novità riguardano quelle società che fatturano meno di 500mila euro all’anno. Itinera è fra queste: il testo unico impone di fare le valutazioni sui fatturati dal 2015 al 2017. Non credo che si possa arrivare al tetto previsto in ogni modo, quindi la questione di Itinera andrà comunque affrontata ma, fortunatamente, con più tempo e maggiore possibilità di compiere tutte le valutazioni del caso”.
Sulla Gesam i termini sono ben più stretti: “Si sta operando una attenta lettura del testo unico – spiega ancora Bortoli -, anche perché, come è noto, l’amministrazione ha deciso di rivalutare completamente la situazione. E’ quello che si sta facendo, con l’obiettivo di giungere in tempi brevi ad una soluzione”. E ormai, negli ambienti di Palazzo Orsetti, si parla di dieci, quindici giorni al massimo per tirare le somme. Scissione sì o scissione no, andranno sicuramente risolti gli affidamenti ritenuti “illegittimi” dall’Anac, a cominciare dai contratti Sinergo e Calore. “Su questo – aggiunge Bortoli – l’Anac è stata molto chiara”.
Sui conti di Gesam Energia la Holding non ha motivo di temere: “E’ stato fatto un ottimo lavoro – spiega Bortoli – e il bilancio è stato già approvato dal cda. L’assemblea dei soci, invece, ha chiesto di compiere altre verifiche, ma questo non comporta allo stato conseguenze per la società”. Anzi, si spiega da più parti, è un atto dovuto dopo la bufera innescata dall’ex presidente Magnani.