Snai, nuova agitazione: scatta un’ora di sciopero

30 settembre 2016 | 15:35
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Snai, nuova agitazione: scatta un’ora di sciopero

Parte una nuova agitazione sindacale tra i lavoratori Snai. Lunedì prossimo (3 ottobre) il personale tornerà ad incrociare le braccia per un’ora dalle 15 alle 16 per svolgere un’assemblea. A comunicarlo, in una nota, è la Rsu Fiom Cgil di Snai, che spiega di aver proclamato l’ora di astensione del lavoro per la “tensione” sorta tra i lavoratori dopo alcune proposte arrivate dall’azienda che deve affrontare una riorganizzazione che prevede alcune decine di esuberi.

Il piano è ancora da definire con i sindacati stessi, ma nelle ultime settimane Snai ha cercato di sondare la disponibilità a eventuali trasferimenti in altre sedi del gruppo o alla fuoriuscita volontaria. Secondo i sindacati, però, non ci si sarebbe limitati a questo: “L’azienda – spiega la Rsu – continua a creare tensione tra i lavoratori andando a proporre modifiche personali dell’orario di lavoro, di sede e di mansione con la presunta promessa di una garanzia lavorativa”. “Riteniamo – spiegano ancora i rappresentanti sindacali – il comportamento aziendale scorretto e lesivo delle normali relazioni sindacali in quanto si va di nuovo ad attuare un’idea individualistica della gestione della crisi che sarebbe lesiva non solo per i lavoratori ma anche per l’azienda stessa”.
Pur esprimendo solidarietà, si dissocia dallo sciopero la Rsa di Filcams Cgil: “Non conosciamo la questione – spiegano i rappresentanti Cristina Lazzareschi, Emanuele Abruzzese e Tania Giorgetti – se non dai comunicati letti su facebook. Nel metodo crediamo che questa decisione sia in contrasto con la scelta fatta di tenere tavoli comuni, fare le cose insieme. Non si decidono iniziative di lotta da soli. Comprendiamo che i lavoratori del commercio nella sede di Porcari siano una minoranza. Ma crediamo che meritino rispetto come gli altri per cui noi che modestamente li rappresentiamo invitiamo la Rsu Snai a condividere con tutte le forme di rappresentanza dei lavoratori le scelte. Perché altrimenti – si spiega – la lotta di classe diventa la gara a fare il primo della classe. Per i lavoratori del contact center resta in piedi l’assemblea di giovedi sulle proposte di orario dell’azienda e sul pezzo di integrativo”.