Centri per l’impiego al collasso, l’allarme dei sindacati

11 ottobre 2016 | 09:43
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Centri per l’impiego al collasso, l’allarme dei sindacati

Centri dell’impiego al collesso per la mancanza di personale, allarme di Cgil, Cisl e Uil. I lavoratori del settore in tutto sono circa un migliaio in Toscana: 336 assunti a tempo indeterminato, 120 circa a tempo determinato, oltre 500 in appalto. La situazione poi si aggraverà per le nuove azioni che il governo metterà in campo (a partire dall’applicazione del Jobs Act), che vedono i centri per l’impiego snodo centrale di tutte le politiche attive per il lavoro.

“Una situazione non più accettabile – dicono i sindacati – si lavora nell’incertezza assoluta: incertezza di tutti lavoratori e lavoratrici di fronte ad un sistema bloccato, dove il datore di lavoro è bicefalo (dipendenti di diritto delle Province ma di fatto sottoposti alla Regione), incertezza delle lavoratrici e lavoratori a tempo determinato che per l’ennesimo anno sono costretti a guardare con terrore al 31 dicembre, data di scadenza dei contratti già da diversi anni rinnovati in deroga, incertezza delle lavoratrici e lavoratori in appalto per la riassegnazione delle gare. Alla centralità dei centri per l’impiego per i bisogni delle persone, però, non corrisponde una adeguata attenzione nei confronti delle lavoratrici e lavoratori addetti. La Regione ha messo in campo energie e risorse economiche, anche per il 2017, per gestire i centri; il governo, al momento, ha assicurato solo a parole la copertura economica della propria parte per il 2017”.
“La situazione non è più né sostenibile né accettabile, in Toscana i centri per l’impiego sono a rischio collasso – dicono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana – Rivendichiamo certezze per tutti i lavoratori e le lavoratrici, a partire dal rinnovo dei contratti a tempo determinato senza aspettare la gogna del 31 dicembre, magari in una ennesima legge milleproroghe. Il governo poi deve fare la sua parte: stanziare risorse e mettere in campo azioni immediate che permettano il rinnovo dei tempi determinati, con l’obiettivo della stabilizzazione. E alla Regione chiediamo il coraggio di procedere con l’istituzione di una agenzia per il lavoro che possa assorbire tutto il sistema, dando finalmente certezze gestionali e garanzia di pari trattamento, anche economico, a tutti/e gli/le addetti/e, come altre regioni limitrofe hanno fatto”. Aggiungono le tre sigle sindacali: “Crediamo infine che l’immobilismo in attesa del referendum costituzionale crei solo ulteriori danni e inutili incertezze e che, al di là di qualsiasi esito referendario, non cambierà la centralità dei centri per l’impiego nel percorso delle politiche attive per il lavoro. Senza risposte concrete, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana ritengono che la mobilitazione a livello locale e nazionale non potrà che crescere di tono, con la dichiarazione dello stato di agitazione e, se necessario, dello sciopero”.