Consumatori toscani responsabili e attenti all’ambiente

Roberto Negrini è stato confermato questa mattina presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane – Toscana. La conferma è arrivata durante l’assemblea dei delegati che ha aperto la Festa della cooperazione, l’appuntamento annuale organizzato dal mondo cooperativo toscano, che quest’anno si tiene a Lucca.
Nel corso della mattina è stata illustrata anche una ricerca sulle impronte lasciate dalla crisi sui comportamenti dei toscani. In una regione che conta 1,5 milioni di famiglie, sempre più monocomponente, e che si attesta come la terza regione più anziana d’Italia dopo Liguria e Friuli, l’Ufficio studi dell’Alleanza delle cooperative Italiane della Toscana ha indagato, attraverso 400 interviste, le abitudini della popolazione relative a consumo, salute, comportamenti sociali, ambiente e il grado di fiducia nel futuro.
A livello di consumo, i toscani dopo otto anni di crisi fanno una spesa più ragionata e frequente (il 54 per cento degli intervistati la fa ogni due/tre giorni) e quasi 8 su 10 scelgono la grande distribuzione per gli orari di apertura più lunghi e per la convenienza. Evitano lo spreco – se ogni italiano butta via 30 euro di cibo di ogni mese, la Toscana è sotto la media nazionale con 28 euro – e vedono la spesa come momento ludico.
In linea con i dati nazionali, la popolazione toscana pratica sport una o più volte a settimana nel 30 per cento dei casi, mentre la maggioranza dei cittadini non fa attività sportiva. La salute è una tematica che raccoglie grande attenzione: il 60 per cento degli intervistati ha fatto un check-up medico negli scorsi 12 mesi. La percentuale cresce all’aumentare dell’età.
Venendo alla socialità, i toscani si mobilitano frequentemente per iniziative di solidarietà – oltre la metà vi ha partecipato negli scorsi 12 mesi – mentre si riconoscono poco in associazioni e comitati: il 68 per cento dichiara di non appartenere a nessuna organizzazione di questo tipo. Più assidua la frequenza di luoghi di aggregazione come circoli e parrocchia, che riguarda il 48 per cento dei toscani intervistati, mentre i consumi culturali coinvolgono una volta al mese il 45 per cento della popolazione. Ad uscire una volta a settimana è solo il 6 per cento del campione.
I toscani sono inoltre molto attenti all’ambiente: solo il 10 per cento del campione afferma di non fare raccolta differenziata, mentre per l’83 per cento è una abitudine consolidata.
Alla domanda sulla fiducia nel breve termine, formulata come “crede ad un miglioramento della sua situazione nei prossimi 12 mesi?” l’88 per cento del campione risponde negativamente, ma la percentuale scende al 60 per cento fra i giovani sotto i 35 anni.
Dalla ricerca emerge infatti che giovani under 35 si distinguono per una maggiore fiducia nel futuro, oltre ad essere iscritti ad associazioni e comitati più degli altri gruppi di età, a frequentare il quartiere con maggiore assiduità e ad essere molto attenti all’ambiente.
Sulla scia delle esigenze e dei bisogni evidenziati dalla ricerca, il programma della mattinata ha previsto la presentazione di alcuni progetti della cooperazione toscana per le scuole, per l’arte e la conoscenza del territorio, per i valori e l’educazione, per la salute, per la conciliazione vita-lavoro e di contrasto all’emarginazione.
La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda sulle esperienze di sociability toscana che ha visto intervenire i rappresentanti della Banca di Pisa e Fornacette, della cooperativa Serinper, di consorzio Coeso, di consorzio E.Co, della cooperativa Montagna Verde, della Rete umana persone, della cooperativa Apuana Vagli e di Unicoop Firenze.