Confindustria Toscana Nord lancia dal Pecci le sfide del futuro

Anche in Toscana si dovrà arrivare a un’unica Confindustria? “Dipende dalla volontà anche dei territori, è evidente che la missione finale della riforma Pesenti tende a spingere verso la regionalizzazione. Perché parte da un concetto, la politica economica del Paese passa attraverso decisioni delle Regioni, del governo e dell’Europa. Quindi, avere dei ‘regionali’ politicamente coesi e forti è un elemento che aiuta nel dibattito e nel confronto”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia rispondendo ai giornalisti, a Prato, a margine dell’assemblea di Confindustria Toscana Nord di cui fa parte anche Lucca.
“Vediamo con quali tempi – ha aggiunto-, ma mi sembra che questo sia già un primo, grande passo ed evidentemente ne arriveranno altri. I tempi li lasciamo ai nostri colleghi”.
Durante l’assemblea si è parlato anche delle nuove sfide. E, in particolare della rivoluzione a cui punta il Governo con Industria 4.0 alla cui base c’è “ovviamente il piano banda ultra larga, la nostra autostrada del sole digitale”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti intervenendo all’assembla al museo Pecci.Il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi, dopo i saluti del sindaco di Prato, Matteo Biffoni, e della presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana, Irene Sanesi, ha esplicitato alle molte autorità presenti in sala ed ai soci l’argomento: “In questa parte della nostra regione – ha affermato Cavicchi – la contemporaneità delle industrie esiste da tempo, da che, cioè, la nostra manifattura ha acquisito la consapevolezza che la sua stessa ragione di esistere e la sua forza risiede nell’organizzazione a rete dei distretti, nella flessibilità produttiva, nella forza sistemica dell’industria. E, da contemporanea, oggi è pronta ad accettare la sfida del modello 4.0, alla quale le nostre imprese, ne sono convinto, risponderanno prontamente”.
Il territorio che Confindustria Toscana Nord rappresenta, d’altra parte, ha numeri e capacità tali da poter vincere questa scommessa, ha una grande vocazione manifatturiera e di eccellenza industriale, che in alcuni comparti presenta concentrazioni di aziende elevate al rango di “distretti industriali”, in un numero che non ha eguali in Italia. Solo per citarne alcuni: il sistema moda, tra i 5 distretti italiani più grandi in termini di addetti in Italia e il più grande del settore tessile-abbigliamento; il cartario, il primo in Europa; il ferrotranviario, che con la produzione di treni e materiale rotabile costituisce eccellenza nazionale.
“Nella storia – ha continuato Cavicchi – i nostri imprenditori sono stati capaci di dar prova della loro abilità nel saper introdurre nelle aziende innovazioni sia di processo ma anche di prodotto. E questo ha consentito di consolidare, ma in molti casi anche di ampliare, le quote di mercato in particolare all’estero. Sono convinto che anche in questa quarta fase che presenta aspetti molto vicini alle rivoluzioni industriali del passato, sapremo trovare le soluzioni più adeguate alle caratteristiche e alle particolari dimensioni delle nostre aziende, con risultati di crescita e di sviluppo che mi auguro possano andare anche al di là delle nostre stesse aspettative”.
Confindustria Toscana Nord, da parte sua ed a meno di un anno dalla sua costituzione, sostiene l’industria con azioni importanti nei rapporti con il territorio, nel sistema associativo, nelle relazioni con gli altri soggetti di rappresentanza economico, nelle politiche industriali (l’attenzione alla sostenibilità, al risparmio energetico, alla tutela delle filiere, del sistema fieristico e dell’immagine complessiva dell’industria), nei servizi erogati (formazione, credito, ambiente, relazioni industriali).
Ma per poter essere parti attive della “quarta rivoluzione industriale”, gli imprenditori di Lucca, Pistoia e Prato chiedono a gran voce una politica economica ed industriale nazionale e sovranazionale che guardi ai bisogni delle aziende, e che non si dimentichi del manifatturiero.
L’appello è stato rivolto agli ospiti dell’assemblea: in particolare a Luca Lotti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, e a Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, che ha chiuso i lavori della mattinata. Presente anche Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi di Confindustria, che ha illustrato il quadro di incertezza dello scenario economico attuale e la prospettiva di sviluppo del progetto 4.0.
A lavori conclusi, i soci hanno potuto visitare il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci: “Segno tangibile – come ha ricordato il presidente Cavicchi – del mecenatismo di una grande famiglia industriale pratese”.
In seduta privata, svoltasi un’ora prima, i soci hanno approvato all’unanimità il primo bilancio di Confindustria Toscana Nord; il prossimo appuntamento istituzionale è per la primavera 2017, quando sarà eletto il nuovo presidente. Nel frattempo si è insediata la commissione dei saggi (composta da Marco Paolo Benesperi, Giovanni Gambini ed Antonio Tabarin), che nei mesi di novembre e dicembre raccoglierà le indicazioni degli associati sul candidato presidente; una volta approvato dal Consiglio Generale, il nominativo verrà sottoposto insieme alla sua squadra a elezione da parte dei soci.