Amianto, buona partecipazione al convegno all’hotel Guinigi

20 ottobre 2016 | 11:41
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Amianto, buona partecipazione al convegno all’hotel Guinigi

Venerdì scorso (14 ottobre) si è svolto all’hotel Guinigi un convegno organizzato da Moveco Italia dal titolo: Amianto, conoscerlo e trattarlo. Il convegno, organizzato in collaborazione con il collegio dei geometri, mirato a conoscere meglio questo materiale sia dal punto di vista del suo impiego passato, che dal punto di vista ambientale e della salute pubblica. Sono intervenuti relatori di prim’ordine che hanno evidenziato i vari aspetti legati all’amianto.

Stefano Silvestri, uno dei massimi esperti in materia di amianto a livello nazionale, ha illustrato la normativa vigente, partendo dai principali concetti sulla la salute pubblica correlata all’esposizione ambientale a fibre di amianto.
“L’esposizione a cui ogni cittadino è sottoposto e di circa 500 fibre al giorno – spiega -, comunque molto minore rispetto all’esposizione che la cittadinanza aveva negli anni in cui l’amianto in Italia non era bandito. L’esposizione odierna è dovuta principalmente al fatto che le fibre amiantifere sono un minerale che si trova in molti siti naturali. La presenza di manufatti in cemento amianto nelle immediate vicinanze delle civili abitazioni non devono portare ad un eccessivo allarme per la salute pubblica dei cittadini che risiedono nelle vicinanze, sempre che questi risultino in buono stato di manutenzione e conservazione. Il manufatto in Ca più diffuso sono le lastre di eternit utilizzate principalmente per la costruzione dei tetti. Questa tipologia di prodotto è composto per l’87% in cemento e per il 13 % in amianto crisotilo, la forma di amianto comunemente detta amianto bianco e la meno aggressiva come cancerogeno. Il problema della rimozione – ha aggiunto – è comunque un problema che va affrontato principalmente per l’inevitabile degrado che questi manufatti hanno con il tempo, poichè questo può portare allo sbriciolamento e quindi al sorgere di un pericolo per la salute. E’ in corso di validazione un algoritmo che da un indicazione del grado di manutenzione e conservazione delle coperture in Ca da utilizzare per dare dei parametri al fine di procedere con la rimozione definitiva del manufatto”.
“Il degrado del materiale – ha proseguito lo studioso – è molto più importante per i manufatti in matrice friabile proprio per il loro maggior grado di rilascio di fibre e maggior contenuto in % di amianto in tutte le sue forme: crocidolite, amosite, tremolite. Il tumore principale che sviluppa a seguito di una forte esposizione ad amianto è il mesotelioma, una malattia rara e dose dipendente; questo significa che si sviluppa fondamentalmente per esposizioni di carattere professionale e non occasionale. Metodi di bonifica e trattamenti di incapsulamento e confinamento finalizzati al solo prolungamento della vita in loco del materiale contenente amianto sono trattamenti sconsigliati in quanto posticipano solo il problema della definitiva rimozione”.
L’ingegner Alessia Angelini ha parlato della legge 257/92 che mise al bando l’amianto e alla situazione delle rimozioni in Toscana, che sono diminuite fondamentalmente per la fine degli incentivi legati al fotovoltaico (diminuzione di circa il 35%).
“Le discariche presenti in Italia – ha detto – sono 19, di cui 3 solo in Toscana, mentre vi sono regioni che ne sono totalmente sprovviste. La maggior parte dei rifiuti vengono poi spediti in Germania, perchè il prezzo a tonnellata e spesso inferiore a quello praticato dalle discariche nazionali”.
“Cosa estremamente grave – ha proseguito – è la presenza di ingenti quantità di friabile all’interno dei cicli produttivi ancora in uso (utilizzo indiretto di amianto), che per la stragrande maggioranza non vengono dichiarati annualmente alla Regione Toscana secondo l’articolo 9 della legge 257/92, contribuendo alla mancata mappatura dell’amianto secondo quanto dettato dal decreto ministeriale 101 del 2003”.
Bracciotti Federico, tecnico della prevenzione del dipartimento amianto della Asl di livorno, ha evidenziato le caratteristiche legate ai risultati tocnico/ambientali delle varie soluzioni di bonifica. Stefano Rebuzzi, responsabile commerciale di Moveco Italia, ha parlato della valorizzazione degli immobili liberi da amianto, in particolare della svalutazione e della poca appetibilità commerciale che ha un immobile con presenza di amianto, sia per la vendita che per l’affitto; il restyling del fabbricato, cioè bonificando e ricostruendo la copertura e magari realizzando un rivestimento alle facciate, porta sicuramente ad avere un fabbricato molto più apprezzabile e proponibile. Sergio Catarsi, ha parlato di sistemi e problematiche legate alle nuove coperture. Marco Cinacchi, Ceo di Moveco Italia ha commentato: “Siamo veramente soddisfatti di questo convegno; nonostante il maltempo abbiamo avuto una notevole partecipazione, inoltre dai commenti degli intervenuti, è stato giudicato molto interessante. Siamo convinti che una maggior sensibilizzazione del mondo dei professionisti, in questo caso dei geometri, sia utile per poter indirizzare i loro clienti , con soluzioni di intervento di serie e qualità. Ringraziamo inoltre il collegio dei geometri e gli intervenuti per averci offerto questa possibilità”.