Artigianato in crisi, le imprese calano di oltre il 2%

Anche nel terzo trimestre dell’anno continua a calare il numero delle aziende artigiane che operano nella nostra provincia. Rispetto allo stesso periodo del 2015, secondo i dati di Confartigianato di Lucca, il calo è di 189 unità pari a – 2,2%. Anche il numero degli addetti cala di 394 lavoratori pari a – 2,2%.
Calano, in particolare le società di persone e le ditte individuali mentre aumentano le società di capitale sia pure in numero contenuto (18 pari al – 2,7%), quasi come si stesse diffondendo la necessità di mettere “al riparo” i beni personali degli imprenditori viste le difficoltà che incontrano le aziende.
Tra le attività dove il calo è più significativo segnaliamo il comparto dell’autotrasporto con un – 4,4% ed una diminuzione rispetto al terzo trimestre 2015 di 57 imprese. Segue l’edilizia con la scomparsa di 118 aziende pari al – 4,1%.
Anche il manifatturiero continua la sua discesa segnando un – 1,7% per una perdita complessiva di 49 unità. Si riscontra invece un aumento delle aziende che offrono servizi alle imprese, con un + 7,5% pari a 44 nuove aziende. Pressoché stabili, invece gli altri servizi, in particolare quelli alla persona.
Riguardo poi all’imprenditoria femminile il numero totale di aziende in rosa rimane pressoché inalterato con un lieve incremento nella Piana di Lucca e Garfagnana rispetto alla Versilia.
Il Comune che vanta più aziende con al timone almeno una donna è Lucca, ben 1839 aziende seguito da Viareggio che ne conta 1500.
Uno spaccato interessante è quello sull’imprenditoria giovanile che vede un calo importante in provincia, quasi il 5% con – 293 imprese. Sono queste le aziende con la presenza del titolare che ha un’età inferiore a 35 anni od i cui soci, la maggioranza, hanno meno di 35 anni.
Probabilmente in questo numero rientrano anche molte aziende di nuova costituzione dove più alta è la mortalità.
Come già ribadito in molte occasioni le aziende che nascono sono, nei primi tre anni di vita, più soggette di altre a momenti di criticità e più facilmente chiudono i battenti.
I Comuni della provincia dove più alta è la presenza di imprenditoria giovanile sono, come ci si può aspettare Lucca con 653 imprese e Viareggio che ne conta 509.
In questo spaccato sull’artigianato emerge che c’è un incremento pari al 2,2% di imprese straniere quelle cioè in cui almeno il 50% dei soci o il titolare non sono nate in Italia. Nella nostra provincia sono ben 3840.
Prima abbiamo accennato alla mortalità delle aziende nel primo triennio della loro vita.
Ebbene è significativo segnalare come, in merito alle aziende iscritte nel 2012, quelle che si sono rivelate più solide a distanza di 3 anni sono, per forma giuridica, le società di capitale (65,0%) seguono le società di persone (62,7%) quelle più fragili sono le ditte individuali con una percentuale del 60,8%.
“Purtroppo – spiega il direttore Roberto Favilla – siamo ancora di fronte ad un ulteriore calo di imprese anche se più contenuto rispetto agli anni precedenti. Ciò significa che ancora non siamo usciti dalla crisi economica e finanziaria che ormai ci attanaglia da circa 7-8 anni. Anche la nascita di nuove imprese artigiane è in calo come si evince dai dati sopra riportati. Ciò lo si può imputare in parte al rischio d’impresa che in una situazione di stallo dei consumi scoraggia le persone ad aprire nuove botteghe”. “Lo stesso accesso al credito – continua Favilla -, malgrado le convenzioni con gli istituti di credito, o la presenza di Consorzi Fidi continua ad essere problematico per chi ha voglia di fare impresa, ma non ha risorse proprie immediatamente disponibili. Eppure l’interesse a fare l’imprenditore è molto diffuso, anche tra i giovani, ciò che manca sono le politiche incentivanti da parte del Governo, ma anche da parte della Regione che punta soprattutto sulle imprese innovative che rimangono però una realtà piuttosto contenuta. Noi speriamo molto nell’alternanza scuola-lavoro che dovrebbe facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo produttivo ma riteniamo che risultati concreti si ottengano sul medio-lungo termine. Certo un’esperienza in un’azienda è fondamentale per il giovane, che si rende conto se il lavoro manuale gli piace, ma anche per l’impresa ospitante dove il titolare può essere messo in grado di valutare e vedere se quel giovane è adatto per quel tipo di attività. Uno strumento che ha consentito l’ingresso di vari giovani nel mondo dell’artigianato è rappresentato dai tirocini formativi, il cui costo è in parte a carico dell’impresa ed in parte a carico della Regione e che hanno consentito diversi inserimenti lavorativi. D’altra parte non bisogna dimenticare che molte imprese nascono da dipendenti che decidono di mettersi in proprio. E’ con questa speranza che vogliamo guardare ad un comparto che è fondamentale per l’economia provinciale e, più in generale, per tutto il Paese”.
Il direttore, Roberto Favilla fa presente come Confartigianato Lucca, al fine di facilitare i giovani e più in generale chi vuol mettersi in proprio, abbia deciso di effettuare, a tariffe particolarmente agevolate, tutti gli inizi di attività di coloro che si rivolgono allo sportello Fare Impresa che ha sede a Lucca, in viale Castracani (0583/47641).
Chi si reca presso questo ufficio potrà ricevere tutte le informazioni necessarie per intraprendere una nuova attività.
Gli verrà effettuato un progetto di fattibilità dell’idea imprenditoriale che ha in mente di realizzare evidenziando tutti i costi da sostenere.
Inoltre, per i primi tre anni sarà supportato da personale qualificato nei settori tributario/fiscale, creditizio, della sicurezza e problematiche ambientali ed anche nella gestione del personale.