Appello dagli ordini: “Collaborazione governo-professioni”
“Nell’arco di cinque anni avremo una generazione di giovani italiani più pronta ad entrare nel mondo del lavoro”. Lo dice il ministro all’istruzione, Stefania Giannini, nel videomessaggio rivolto agli studenti che stamani hanno partecipato all’appuntamento conclusivo della giornata delle professioni, la due-giorni dedicata agli ordini professionali e al ruolo che ricoprono nella società. E lo dice, il ministro Giannini, facendo riferimento proprio al progetto di alternanza scuola-lavoro introdotto con la riforma della Buona Scuola, che ha coinvolto, nel 2015, 630mila studenti e che arriverà a regime nel triennio con 1 milione e 500mila ragazzi impegnati in un percorso di avvicinamento del mondo del lavoro a quello della scuola e della formazione. Collegamento, quest’ultimo, che è stato al centro dell’iniziativa di questa mattina, quando gli ordini professionali hanno incontrato gli studenti del triennio delle scuole superiori della provincia, per affrontare il delicato tema degli scenari e delle prospettive di lavoro per i giovani.
Scuola, formazione, lavoro, futuro: sono stati questi gli argomenti portanti della seconda edizione della giornata delle professioni, che ha visto come momento più alto di discussione e proposta fattiva la tavola rotonda di ieri pomeriggio nella chiesa di San Francesco. In questa occasione, i presidenti nazionali di tredici ordini professionali (agronomi, periti agrari, biologi, commercialisti, notai, consulenti del lavoro, avvocati, psicologi, farmacisti, medici, geometri, periti industriali, geologi) hanno avuto modo di confrontarsi con i rappresentanti politici e istituzionali regionali e nazionali, per rivendicare il ruolo sussidiario svolto dalle professioni ordinistiche, quali elementi di congiunzione tra le esigenze del cittadino e le finalità dello Stato. Proprio questo, d’altronde, è il tema che il comitato organizzatore, presieduto dall’avvocato Carla Guidi, ha individuato come snodo principale da cui partire affinché, nel quadro delle riforme in programma, il governo nazionale e regionale e le istituzioni locali riconoscano la funzione dei professionisti di sostegno e aiuto alla costruzione del welfare collettivo, prevedendo il loro inserimento ad ogni livello negli organismi di programmazione e concertazione economica e sociale. Sullo sfondo la crisi economica e la ricostruzione post terremoto, con la convinzione che i saperi dei 27 ordini professionali italiani possano fare moltissimo per lo sviluppo, la ripresa e la rinascita dei territori. Una convinzione che ha trovato piena corrispondenza nelle parole del capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, che ha spiegato come oggi in Italia uno dei problemi più rilevanti sia la mancanza di una classe dirigente preparata, e dell’onorevole Raffaella Mariani, secondo cui è necessario favorire la cooperazione tra governo e ordini per fornire risposte sempre più efficaci, anche nel campo della prevenzione. Riflessioni condivise anche dal sottosegretario di stato del ministero dell’interno, Domenico Manzione e dall’assessore regionale Vittorio Bugli, che ha lanciato la proposta della creazione di un osservatorio specifico su questi temi.
“La volontà degli ordini professionali – ha concluso la presidente Guidi – è di integrarsi con il sistema pubblico per dare maggiore spessore al livello di vita dei cittadini. La singola professione risponde a un singolo bisogno, tutti gli ordini insieme, invece, possono fare massa critica. Al governo, poi, chiediamo una maggiore attenzione ai giovani e al problema del reddito: il futuro passa da qui”.
Il videomessaggio del ministro Stefania Giannini