
Il progetto Fiberpack di Lucart Group ha vinto, nella sezione aziende, il premio Non Sprecare, ideato e realizzato dal giornalista e scrittore Antonio Galdo, direttore del sito nonsprecare.it. Giunto alla settima edizione, il premio promuove progetti e buone pratiche economiche e sociali che mettono in discussione il paradigma contemporaneo dello spreco e per questo gli organizzatori hanno deciso di premiare il progetto Fiberpack che ha come obiettivo quello di produrre carta e altri oggetti senza abbattere alcun albero, ma attraverso il riciclo dei contenitori per bevande post consumo tipo Tetra Pak.
In linea con lo spirito della manifestazione, i vincitori sono stati premiati all’Università Luiss di Roma con un quantitativo di prodotti biologici, offerti dal gruppo Alce Nero, pari al loro peso corporeo.
Con la cellulosa dei contenitori Lucart, infatti, realizza prodotti in carta tissue per uso igienico sanitario, mentre la parte di alluminio e di polietilene (materiale plastico) è utilizzata da terzi per produrre altri oggetti, come i pallet, altri manufatti per l’edilizia e i pali di ormeggio utilizzati nella laguna veneta.
In tre anni, dal 2013 al 2015, la carta Fiberpack® prodotta da Lucart Group ha consentito di Recuperare quasi 2 miliardi di cartoni per bevande, di salvare circa 900.000 alberi, che sarebbero stati necessari per la produzione dell’equivalente quantità di carta da fibra vergine, e di evitare l’emissione di oltre 52.000 tonnellate di CO2e, grazie al mancato smaltimento in discarica dei cartoni per bevande, una quantità di CO2 equivalente alle emissioni di 400.000 viaggi Roma-Milano in auto.
“Siamo molto soddisfatti per questo nuovo riconoscimento – afferma Guido Pasquini, direttore commerciale del gruppo – ulteriore conferma che stiamo andando nella giusta direzione adottando modelli di sviluppo che minimizzano gli sprechi e dimostrano che i principi dell’economia circolare sono applicabili in tutti i settori”.
“La rivoluzione all’insegna delnNon sprecare è ormai in atto nel Paese – commenta Antonio Galdo – e si traduce in nuovi stili di vita, nuovi consumi, e nuova crescita economica. Anche attraverso la leva di progetti e di prodotti che sanno coniugare ricerca, innovazione, riduzione degli sprechi e rispetto dell’Ambiente a tutto tondo. Qui sta il nostro futuro, qui c’è spazio per tornare ad essere competitivi e qui innanzitutto c’è lavoro per tanti giovani che lo cercano e non lo trovano”.
Il premio, che si svolge in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli di Roma, si avvale di partnership con rilevanti realtà Italiane: il ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Wwf, il consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), il gruppo editoriale Banzai, Rai Radio1, l’Università La Sapienza di Roma e la Fondazione Catalano.