“Pasta in tavola”, presentato il volume strenna del Banco Popolare



È stato presentato nella Cappella Guinigi del complesso conventuale di San Francesco il volume strenna 2016 del Banco Popolare Pasta in tavola. Erano presenti, insieme a un folto pubblico, il direttore territoriale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, Matteo Faissola, e il giornalista Carlo Ottaviano, che ha curato il volume con la fotografa Silvia Vaulà.
Domenica prossima (11 dicembre), dalle 11 alle 18, piazza San Giusto ospiterà La Pasta in piazza, l’evento benefico promosso dalla Cassa di Risparmio, durante il quale saranno proposte degustazioni e un interessante laboratorio a tema.
In occasione dell’uscita del volume strenna 2016, il Banco ha voluto promuovere questo momento di aggregazione “popolare” nella piazza cittadina, dove si affaccia Palazzo Gigli, sede storica della Cassa, per condividere e apprezzare la tradizione della pasta in tavola. Saranno proposte degustazioni di pasta e divertenti laboratori educativi per i più piccoli.
L’iniziativa avrà come gli scorsi anni una finalità benefica. Durante tutta la giornata, infatti, saranno raccolte offerte a favore della Caritas Diocesana. “Ai precedenti libri strenna del Banco, che hanno trattato di pane, vino, formaggio, conserve – ha sottolineato il direttore Matteo Faissola – non poteva ora non aggiungersi questo libro sulla pasta. Il volume descrive le innumerevoli tipologie che questo alimento assume nelle tavole del nostro Paese, le varianti regionali e locali, le infinite ricette con cui vari tipi di pasta possono essere cotti e portati in tavola. Ne esce l’immagine di un Paese creativo, variegato, immagine che abbiamo voluto portare anche in piazza per coinvolgere la città”. “La pasta è storia, la pasta è economia, è società. La pasta è convivialità, incontro, vita; è gusto e sapienza, sogno e nostalgia. In una farfalla, in un singolo pacchero, in ogni spaghetto – ha spiegato Carlo Ottaviano, curatore del volume. – ci sono anni di tradizioni e ricerca, di innovazioni, di sofferenze e gioie. Ogni piatto di pasta è allo stesso tempo memoria di povertà e di ricchezza, di tempo di festa e di momenti di privazioni”.