Stangata sulle acque pubbliche, protesta Confindustria

Stangata sul canone di emungimento per le acque pubbliche e Confindustria Toscana Nord alza la voce per questo “regalo di Natale” non proprio gradito. “Come avevamo previsto mesi fa – s legge in una nota – le cartelle di pagamento per il canone di concessione delle acque pubbliche 2016, emanate in base alla delibera regionale dello scorso agosto, riportano cifre esorbitanti per le nostre imprese. I nuovi canoni, calcolati sulla base delle esigenze di bilancio di fine anno della Regione, risultano particolarmente gravosi: si parla di aumenti fino al 1000 per cento (per fare solo un esempio chi nel 2015 pagava euro 9mila si trova ora a pagarne euro 99mila). Oltre tutto il pagamento viene richiesto entro poche settimane e senza certezza di rateizzazione”.
“Questa manovra – commentano gli industriali – mette a repentaglio gli equilibri di bilancio di molte aziende per le quali il canone rappresenta un ulteriore aggravio tributario. Per le imprese multinazionali estere, inoltre, questo balzello, costituisce un altro freno a progetti di investimento sul territorio. Nel constatare come, ancora una volta, la Regione pensi alle imprese solo per fare cassa, la nostra associazione continuerà a lavorare per mitigare almeno per il 2017 gli effetti di questa manovra”.