
“Un piano di tagli da lacrime e sangue”. Definisce così il piano di riorganizzazione presentato oggi (14 gennaio) a Firenze da Unicoop Tirreno Valentina Gullà, segretario della Filcams Cgil di Lucca: da noi, spiega, saranno ceduti tre mini market a Barga, Fornoli e Pieve Fosciana. Una prospettiva che il sindacato respinge fermamente.
“La situazione economica di Unicoop Tirreno – osserva Gullà – è fortemente critica a causa di una serie di investimenti poco proficui e di perdite nei ricavi che negli ultimi anni hanno risposto la cooperativa per quasi 30 milioni di euro all’anno. Nel 2016 si è dato il via ad una operazione di salvataggio che ha visto concorrere le cooperative consorelle a riequilibrare il bilancio di Unicoop Tirreno con un contributo di 170 milioni di euro. Oggi ci è stato prospettato dalla cooperativa che il risanamento dovrebbe essere garantito da interventi di riorganizzazione volti ad aumentare i ricavi e a diminuire le spese. Gli obiettivi di recupero dovrebbero essere raggiunti attraverso un piano di tagli lacrime e sangue che per noi è inaccettabile. Si parla infatti della chiusura di 12 punti vendita, della cessione di altri 9 punti vendita dei quali 3 mini mercati della Garfagnana (Barga, Fornoli, Pieve Fosciana) e di esuberi nella sede di Vignale Riotorto nonché nei vari punti vendita per un totale di 481 full time equivalent, che significa presumibilmente oltre 600 dipendenti”.
“Oltre a ciò – aggiunge la sindacalista – Unicoop Tirreno ha annunciato il recesso dal contratto integrativo aziendale. La Filcams-Cgil ritiene gravissime le condizioni poste al tavolo negoziale perché non è possibile pensare ad un piano di risanamento il cui costo sia sulle spalle dei lavoratori e senza una prospettiva certa di sviluppo. A livello nazionale verrà quindi proclamato un primo pacchetto di ore di sciopero nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee nei vari negozi per informare dettagliatamente i lavoratori e organizzarne la mobilitazione. La Filcams Cgil e la Cgil interverranno inoltre chiedendo incontri alle amministrazioni locali. Siamo fortemente preoccupati per il destino dei lavoratori dei dei lavoratori dei 3 mini mercati di Barga, Fornoli e Pieve Fosciana che occupano in totale in totale circa 35 dipendenti che qualora fossero oggetto di cessione uscirebbero dalla cooperativa perdendo tutele e garanzie. Così come siamo seriamente preoccupati per tutti i punti vendita che in qualche modo verranno inevitabilmente toccati dal piano di tagli, rispetto al quale non ci sono margini di negoziazione”.
“La seconda cooperativa della Toscana – spiega il segretario generale di Uiltucs Toscana, Marco Conficconi – cerca di gestire la crisi ma non ha nessuna prospettiva di soluzione e nessuna prospettiva di sviluppo. Tant’è che il piano rigido e inadeguato” presentato è una manovra “di sola retroguardia che fa pagare ai soli lavoratori il prezzo della crisi. Assurdo”. “La manovra illustrata – aggiunge Conficconi – prevede la cessione di sei negozi ulteriori terziarizzazioni, la chiusura di altri 13 negozi e un numero impressionante di esuberi: oltre 600”. In più, come se non bastasse, viene annunciato l’annullamento del Cia, contratto integrativo aziendale, che porta la Uiltucs ad annunciare inevitabili azioni di lotta davanti “ad annunci del genere. La trattativa condotta dall’ormai prossimo direttore generale del Comune di Roma chiamato dal Movimento 5 Stelle ci lascia solo un grandissimo amaro in bocca. A maggior ragione pensando che tutto ciò avviene nonostante il prestito da 170 milioni di euro avuto da Unicoop Firenze e da Coop Alleanza 3.0”.