
La Fim Cisl non parteciperà al presidio davanti all’Inps di Lucca. Ad annunciarlo è la Rsu che si riferisce al sindacato metalmeccanici Cisl. “La Rsu – si legge in una nota – ribadisce l’importanza del mantenimento dell’inquadramento nel settore industriale, come peraltro affermato unitariamente anche nell’audizione avuta tra la Rsu e gli ispettori inviati dall’Inps e confermato da tutti i lavoratori intervistati. Tuttavia, per le ragioni che abbiamo esplicitato in assemblea non condivide la protesta indetta alla sede Inps di Lucca in quanto non può essere ribaltata una responsabilità su chi è stato chiamato a svolgere una verifica in sede locale e comunque non funzionale alla vertenza in corso”.
“Consapevole che le decisioni vengono prese altrove e che le uniche pressioni devono essere fatte a livello nazionale continua a ribadire la necessità di trovare una soluzione politicha che veda coinvolti le principali figure politiche istituzionali del territorio, a cominciare dal prefetto. Ritiene infine che i diritti soggettivi non si possono affermare protestando contro altri lavoratori e per queste e le altre ragioni suesposte non parteciperà al presidio convocato lunedì prossimo”.
Ci sarà invece la Fiom, come annuncia il segretario provinciale Mauro Rossi: “La Fiom Cgil – dice – parteciperà al presidio organizzato per lunedi (23 gennaio) dalla Rsu di Snai, di fronte alla sede dell’Inps di Lucca. Dalla decisione dell’Inps dipendono i destini di 62 dipendenti della sede di Porcari che senza gli ammortizzatori sociali rischiano il licenziamento. Bisogna essere chiari: l’opinione pubblica deve sapere che non si sta chiedendo nessun trattamento di favore o concessione, si sta solo rivendicando il riconoscimento di quello che alle lavoratrici e ai lavoratori spetta dopo aver pagato, per 15 anni, i contributi dovuti, dopo aver versato nelle casse dell’Inps circa 3 milioni e 400 mila euro. Non è ammissibile che si possa mettere in discussione adesso, proprio quando ce n’è bisogno, questo diritto. Evidentemente si tratta di una vicenda che è stata trattata in modo assurdo e/o con negligenza. Non possiamo permettere che siano i lavoratori, come al solito, a pagarne le conseguenze. L’Inps, sia a livello provinciale che nazionale, deve trovare una soluzione, non limitandosi ad una semplice ed inaccettabile risposta burocratica.Lo stesso vale per il ministero”. “Senza gli ammortizzatori sociali – spiega Rossi – non si possono gestire le crisi, si possono solo produrre licenziamenti. In molte situazioni difficili, giustamente si è riusciti a mettere a disposizione più strumenti e più risorse di quanto le normative del momento consentissero. In questo caso ci accontentiamo semplicemente di avere riconosciuto quanto spetta. Le istituzioni locali continuino a manifestare il loro sostegno e facciano sentire la loro voce in questo momento delicato e fondamentale della vertenza”.