Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori

23 gennaio 2017 | 10:08
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Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori
Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori
Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori
Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori
Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori
Snai, protesta all’Inps per gli ammortizzatori

Chiedono che venga loro riconosciuto un diritto acquisito negli anni con il loro lavoro. Per questo stamani (23 gennaio) una delegazione di lavoratori Snai e rappresentanti della Fiom Cgil (la Fim Cisl si è dissociata dall’iniziativa) si sono ritrovati di fronte all’ingresso della sede Inps di piazza Martiri della Libertà di Lucca per protestare contro i dubbi sollevati dall’istituto circa la classificazione dell’azienda dopo la fusione con Cogemat. Se non dovesse essere riconosciuta la categoria industriale, infatti, ai lavoratori non verrebbero riconosciuti gli ammortizzatori sociali, il tutto in una situazione molto difficile con una vertenza aperta e oltre 60 esuberi dichiarati per la sede di Porcari.

“Sarebbe un vero e proprio furto”, gridano i lavoratori che sono arrivati davanti a Inps con cartelli e striscioni. In piazza anche i rappresentanti dei sindacati che sono arrivati “a manifestare a supporto del diritto dei lavoratori di usufruire degli ammortizzatori sociali per i quali abbiamo versato e continuiamo a farlo i contributi”. Una delegazione è stata ricevuta dal direttore dell’Istituto, Luciano Contini. Fra loro, anche il sindaco di Porcari Alberto Baccini, il segretario Fiom Toscana Massimo Braccini e Mauro Rossi, segretario della Fiom provinciale.
“Alla mobilitazione indetta dalla Rsu dell’azienda porcarese, la Fiom Cgil – si legge in una nota – ha aderito senza riserve poiché è sempre più evidente che la soluzione di questa assurda situazione passa in primo luogo dall’Istituto lucchese, che non può far pagare ai lavoratori il presunto errore di attribuzione di un codice che determina o meno l’appartenenza di Snai spa al settore industriale o al terziario”.
Di questo si è parlato durante l’incontro della delegazione col direttore, “dove il sindacato ha ribadito una posizione chiara, tanto logica quanto banale: l’azienda – spiega la Fiom -e i dipendenti per 15 anni hanno versato contributi previdenziali come metalmeccanici – oltre 3 milioni e 400 mila euro – perciò, oggi che sono in ballo 62 esuberi, devono poter beneficiare di forme di ammortizzatori sociali previsti per l’industria”.
In questa battaglia la Fiom Cgil riconosce al sindaco di Porcari Alberto Baccini “il merito – si legge in una nota – di esser stato fin dall’inizio al fianco dei lavoratori e lo testimonia il fatto che anche stamani ha voluto presenziare a questo incontro importante. Nessuna novità è emersa sui tempi in cui l’Inps definirà la questione, ma confidiamo che alla fine sarà presa la più giusta e ovvia decisione”.
“Quando 15 anni fa in Snai venne fatto il passaggio all’industria – commenta il segretario Cgil Mauro Rossi – ciò avvenne dopo uno studio attento delle caratteristiche e delle attività aziendali (l’allora consulente della Snai era Tiziano Treu, poi ministro e in seguito presidente Inps). Da allora niente è cambiato e non si capisce quindi perché oggi dovrebbe essere messo in discussione il riconoscimento degli ammortizzatori sociali”.
In solidarietà con la Rsu di Snai hanno partecipato al presidio anche la segretaria della Fillea provinciale Alessia Gambassi, i rappresentanti di Kme Italy di Fornaci di Barga e della Fabio Perini di Mugnano e il presidente dell’Anmic Salvatore Piliero.
Le foto di Domenico Bertuccelli