Appalti storici, i sindacati: spendere le risorse sbloccate

Il caso degli appalti storici per la pulizia nelle scuole è ancora irrisolto. E Filcams CGIL e Fisascat Cisl e Uiltrasporti ribadiscono la necessità di attenzione verso i lavoratori e lavoratrici del settore. “Purtroppo – si spiega in una nota – questi servizi hanno subito pesantissimi tagli lineari già dal 2009 e soprattutto la gara Consip del 2013 ha drasticamente ridotto le risorse destinate allo scopo per almeno il 50%. Grazie ad accordi nazionali , a partire da maggio 2014 per finire agli ultimi di novembre 2016, sottoscritti dalle categorie di Cgil , Cisl e Uil in intesa con governo e ministero dell’istruzione, si sono garantiti i livelli occupazionali attraverso risorse aggiuntive per il progetto scuole belle”.
“Le risorse destinate allo scopo nella nostra provincia sono arrivate incomprensibilmente inadeguate e col contagocce – aggiungono -, creando situazioni di grave impatto sulle lavoratrici che , soprattutto per le dipendenti Auriga in subappalto alla Dussmann titolare dell’appalto, hanno visto maturare un numero considerevole di ore di banca ore negativa. Dopo numerose iniziative che abbiamo attivato anche a livello nazionale, le risorse previste a copertura di questo semestre per la provincia di Lucca sono le più alte di tutte le province della Regione Toscana, circa 800mila euro. Rispetto agli spiccioli precedenti, le nuove disponibilità dovrebbero essere ragionevolmente più utili allo scopo. Certo, questi soldi devono essere ordinati e spesi dagli istituti scolastici quando assegnati, proprio per gli obiettivi comuni relativi al servizio di decoro e per la tutela dei redditi delle lavoratrici”.
”Abbiamo effettuato un incontro col Provveditorato provinciale alla presenza dei dirigenti scolastici – aggiungono le sigle – per ribadire l’importanza di queste risorse disponibili, perché se non spese passano per scorrimento ad altri Istituti che ne faranno richiesta: è stato creato anche la richiesta sportello proprio per agevolare tempi e modalità. Abbiamo ricevuto l’impegno a verificare tutte le possibilità e sono stati calendarizzati tre incontri per macrozone, auspichiamo utili agli intenti.Ovviamente tutto questo non è sufficiente. Gli accordi nazionali, seppur con tutti i limiti gestionali determinati soprattutto dalle scarse risorse investite su Lucca, hanno evitato licenziamenti che comunque tutte le aziende avevano dichiarato con procedure di mobilità, almeno tre, poi chiuse per ultimo con mobilità volontaria. Occorre lavorare non solo per la effettiva corrispondenza di applicazione di accordi nazionali e il massimo delle soluzioni a livello locale per distribuire equamente e dignitosamente le risorse a disposizione che faticosamente si rincorrono ogni giorno, ma è altresì necessario che venga trovato rimedio al peccato originale di questa situazione difficile che impatta sulle dipendenti : bandire la prossima gara con risorse sufficienti a garantire non solo il mantenimento dell’intera occupazione, ma il rispetto delle ore contrattuali, della qualità dei servizi che vengono conseguentemente messi a disposizione dei fruitori degli istituti scolastici, alunni, professori e genitori”.
“Questo è necessario – si legge ancora nella nota – per riconsegnare a lavoratori e lavoratrici la certezza del reddito, il rispetto del parametro orario contrattuale, la dignità del proprio lavoro . Quindi il Ministero della (buona) scuola deve sanare questo disimpegno di risorse nell’appalto quale definitiva, necessaria, soluzione per questi lavoratori e lavoratrici e per i servizi svolti. Il 2 febbraio scorso a Napoli, durante una manifestazione dei lavoratori degli appalti storici, in atto negli uffici del provveditorato scolastico si è consumato il dramma: una lavoratrice ed un lavoratore, Antonella e Vincenzo sono stati investiti da un’auto pirata e sono ricoverati in serie condizioni ed un altro lavoratore è morto colpito da un malore; Raffaele aveva 62 anni e lascia una moglie e tre figli. Se è vero che la tragedia è dovuta ad un pirata della strada, è altrettanto vero che il dramma si è verificato, ancora una volta, quando lavoratori e lavoratrici stavano protestando perché nonostante da gennaio siano stati stanziati appositi fondi per poterli occupare pienamente, persistono i problemi ed inefficienze per la loro applicazione. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti esprimono il loro dolore e la vicinanza alla famiglia di Raffaele e solidarietà e sostegno ad Antonietta e Vincenzo e tutti i lavoratori e lavoratrici di questo appalto. Noi ogni giorno siamo impegnati cercando di dare certezze e soluzioni a questi lavoratori e lavoratrici, ma nessuna delle parti coinvolte in questo appalto si può sottrarre all’impegno di trovare soluzioni, perché un paese che dimentica queste persone è un paese che perde la sua dignità”.