
Incentivi per l’esodo volontario e ammortizzatori sociali per 500 esuberi. E’ questo il quadro tracciato da Carrefour ai sindacati durante l’incontro che si è tenuto ieri (15 febbraio) a Roma. Al punto vendita di Lucca, in bilico ci sarebbero almeno dieci posti di lavoro. Dai sindacati, e in particolare dalla Uil, arriva la bocciatura.
“L’azienda – spiegano Angelo Lieti di Uiltucs Toscana Nord e Massimiliano Bindocci della Uil Toscana Nord – dopo una scarna illustrazione di dati generali a sostegno dell’iniziativa di licenziamento intrapresa per 500 unità lavorative e le chiusure degli ipermercati di Borgomanero e Trofarello, ha precisato che è disposta a stabilire incentivi per un esodo volontario e ad utilizzare gli ammortizzatori sociali. Questo il sunto dell’intervento di Carrefour anticipato solo da una preoccupazione dell’immagine lesa dai media nazionali che hanno ripreso l’incredibile iniziativa del licenziamento collettivo. In sostanza non solo chiedono di licenziare i lavoratori, ma chiedono, che non se ne parli perché ciò infastidisce gli investitori”.
Ma i sindacati sono in rivolta soprattutto per il fatto che soltanto un anno fa Carrefour sottoscrivendo l’accordo per il contratto integrativo aveva “ribadito la piena tenuta occupazionale dell’intero gruppo”. “Non è possibile disegnare regole, sottoscrivere un patto e regolarmente disattenderlo. Occorre stabilire un nuovo percorso di relazioni sindacali venuto meno fin dal lontano 2009, serve un nuovo modello di trattativa, serve la forza per gestire diversamente le relazioni sindacali”, ha sottolineato Paolo Andreani (Uiltucs nazionale) che ha rincarato: “Non è possibile voler gestire una procedura di licenziamento in questo modo”.
“L’azienda vuole parlare del licenziamento collettivo e mettere insieme nella solita trattativa il contratto integrativo che scade a maggio – spiegano i sindacalisti della Uiltucs -, le esternalizzazioni in atto, del servizio di vigilanza e fiduciario, il problema dell’orario notturno e del lavoro domenicale e festivo. Insomma si intuisce che la trattativa sarà dura e serrata con un’azienda sempre più prepotente e arrogante, dove per farci accettare cose negative su altre questioni hanno inventato questa mobilità. Il confronto seguirà nei primi giorni di marzo e nel frattempo continueranno le iniziative locali come assemblee e mobilitazioni”.