Verso il liceo quadriennale, convegno alla Cappella Guinigi

20 febbraio 2017 | 11:17
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Verso il liceo quadriennale, convegno alla Cappella Guinigi

Dopo la prima edizione svoltasi lo scorso 16 dicembre a Milano, è in programma per il prossimo venerdì (24 febbraio) dalle 10,15 in Cappella Guinigi a Lucca il convegno Verso l’internazionalità dei sistemi scolastici promosso dalla Fondazione Yfu Italia, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico per la Toscana, il Comitato provinciale di Lucca, l’Issegi (Istituto superiore per gli studi economici-giuridici internazionali) e il Gruppo Esedra.

All’incontro si alterneranno gli interventi di importanti ospiti istituzionali – tra cui Donatella Buonriposi, dirigente dell’ufficio scolastico interprovinciale, Domenico Petruzzo, direttore generale dell’ufficio scolastico della Regione Toscana, Michela del Carlo, presidente provinciale Agesc Lucca, Claudio Gentili, vicedirettore area lavoro welfare e capitale umano di Confindustria – e rappresentanti del mondo scuola – Carmela Palumbo, direttore generale per gli ordinamenti scolastici per l’autonomia scolastica, Donatella Nucci, capo unità e Twinning Italia Agenzia Erasmus+Indire, Anne Bourgeais, headmistress del liceo internazionale quadriennale di Lucca – che, in veste di relatori, illustreranno il loro punto di vista, vantaggi e next step necessari per l’internazionalizzazione dei sistemi scolastici del nostro Paese.
L’incontro avrà come obiettivo quello di spiegare a tutti gli addetti ai lavori, alle famiglie e studenti i plus che una trasformazione delle scuola superiore con percorsi quadriennali porterebbe nella vita lavorativa ed accademica delle nuove leve. Tema attualissimo che proprio nei mesi scorsi è stato protagonista del decreto Scuola Breve firmato dal già ministro Giannini nell’atto di indirizzo concernente l’individuazione delle priorità politiche per l’anno 2017, che individua come priorità politica al punto 3 il seguente obiettivo: “Migliorare e potenziare i risultati di apprendimento degli studenti attraverso processi di innovazione didattica anche in un’ottica internazionale. Sostenere in modo sistematico la flessibilità scolastica curricolare, attraverso formati e modelli didattici innovativi e aperti. Realizzare il collegamento tra l’acquisizione delle competenze di cittadinanza al concetto di cittadinanza globale, legando lo sviluppo delle competenze alla piena comprensione delle sfide globali”.
L’obiettivo della riforma è quello di prevenire la fuga precoce dei migliori adolescenti dal paese e il ritardo dei giovani italiani ad entrare nella vita attiva rispetto ai coetanei stranieri: una scuola allineata alle migliori scuole internazionali, in continuità con il meglio della tradizione liceale e tecnica italiana, con due lingue veicolari, italiano ed inglese, una didattica fortemente personalizzata e centrata sul singolo alunno. In merito alla riforma, due le preoccupazioni principali: l’impossibilità a condensare in quattro anni ciò che si deve studiare in cinque e il rischio che la riduzione della durata si traduca in una perdita di posti di lavoro del mondo scuola.
La prima obiezione si supera considerando che la riduzione di durata debba essere accompagnata da importanti cambiamenti metodologici e organizzativi della didattica e con lo spostamento del processo di insegnamento-apprendimento dalle nozioni alle competenze. Per la seconda si può affermare che l’impiego dei docenti è qualitativamente più intenso e più articolato, oltre che professionalmente più coinvolgente, quindi non diminuisce nemmeno quantitativamente. I tempi sono dunque maturi?