





Giulia Di Tommaso (primo classificato), Ginevra Abbandonati (secondo classificato), Nora Ciaccariello (terzo classificato) e Simone Pannoni (quarto classificato). Sono loro i quattro vincitori scelti da Martinelli Luce al termine del contest che ha visto impegnati, lo scorso anno, 30 studenti della Laba di Firenze: un percorso che ha portato in accademia l’esperienza e la professionalità dell’azienda lucchese, specializzata da oltre 50 anni nella produzione di lampade e sistemi di illuminazione con designer di alto livello.
Emiliana Martinelli, titolare del marchio, ha incontrato gli allievi del corso di design, ripercorrendo la storia dell’azienda e soprattutto illustrando in dettaglio il processo industriale che sta tra l’idea e la fabbricazione effettiva della lampada. A seguire, i ragazzi hanno iniziato a progettare, sotto la guida del docente Luigi Trenti, titolare del corso di Industrial Design. Revisioni costanti e momenti di confronto hanno permesso – dopo gli esami – di arrivare alla scelta di 16 lavori, raccolti tutti in un catalogo illustrativo di 170 pagine che riassume, con testi ed immagini, la prima collaborazione tra la Laba di Firenze e Martinelli Luce: dai diversi elaborati pubblicati, sono stati infine estrapolati i primi quattro progetti vincitori, tutti fortemente innovativi. “La testimonianza di Martinelli Luce è importante per almeno due motivi. Il primo è che in un panorama imprenditoriale italiano che tende spesso a estinguersi dopo la prima generazione, l’azienda continua a perpetuare indisturbata il suo successo – spiega il professor Trenti -. Il secondo è, che a differenza di tanti altri marchi del settore, Martinelli Luce ha ottenuto tutto questo producendo solo ciò in cui credeva, senza ricorrere alle tipiche scorciatoie di produzioni imposte per questioni di fatturato, ma lavorando invece sempre a braccetto con quella che in questo periodo molti hanno perso: la passione”.
Quella dello scorso anno è stata la prima occasione di collaborazione tra la Laba e Martinelli Luce: partnership che, visti i risultati incoraggianti, si ripete anche nell’anno accademico 2016/2017 con lo stesso format. “Osservare ed essere curiosi è il minimo in questo lavoro e la tecnologia è molto importante ma va conosciuta per poter progettare: questo è quello che ho cercato di trasmettere ai ragazzi durante il nostro incontro – sottolinea Emiliana Martinelli -. Il corso ha poi prodotto una serie di progetti interessanti che ho avuto modo di giudicare e spero che anche il mio piccolo contributo sia stato di stimolo al risultato finale. E’ stata una piacevole esperienza e ho avuto una buona impressione sia da questa sezione di design sia dagli altri corsi che ho potuto vedere alla LABA di Firenze, anche solo dalla porta”.