Snai, confermati esuberi ma slitta il via a mobilità

21 marzo 2017 | 16:00
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Snai, confermati esuberi ma slitta il via a mobilità

L’avvio della procedura di mobilità non è ancora formalizzato, ma scatterà ormai nei prossimi giorni, probabilmente entro il 5 aprile, data in cui è già stato fissato un nuovo confronto con i sindacati alla sede di Assindustria a Lucca. Ma, al di là dei cavilli burocratici, le intenzioni di Snai non cambiano e i vertici aziendali lo hanno ribadito anche oggi (21 marzo) ai rappresentanti dei sindacati nel corso dell’incontro a Roma: i numeri degli esuberi sono confermati, 68 in totale, 55 dei quali alla sede di Porcari. Non ci sono altri spazi di manovra, ha inteso spiegare l’azienda anche oggi, ricordando gli sforzi fatti per ridurre comunque il piano dei licenziamenti.

Ovviamente, i sindacati per quanto possibile promettono battaglia. Una volta che sarà avviata la procedura avranno 75 giorni di tempo per definire l’accordo e sbrogliare i tanti nodi che restano ancora da sciogliere. Non da ultimo il caso degli ammortizzatori sociali: la decisione dell’Inps di classificare l’azienda come erogatrice di servizi del settore terziario e non come industria metalmeccanica, a seguito della fusione con la Cogemat, li ha messi a rischio. Contro quella “sentenza” Snai, come aveva annunciato, ha formalizzato il ricorso, rassicurando i sindacati sul fatto che i lavoratori non resteranno senza adeguati ammortizzatori.
Ma i sindacati restano ugualmente preoccupati. E, a questo punto, attendono di leggere nero su bianco le intenzione di Snai, dopo un incontro in cui sono state ribadite le posizioni del 7 marzo scorso. La documentazione per l’avvio della procedura, non ancora completa, sarà inviata nei prossimi giorni agli enti: Inps, ministero e quindi ai sindacati. Dopodiché, potrà partire l’iter con il primo incontro già fissato a Lucca il prossimo 5 aprile.
A Roma per i sindacati erano presenti tra gli altri Massimo Braccini, delegato Fiom Cgil al tavolo della vertenza nazionale, accompagnato dal segretario provinciale Mauro Rossi, Narcisa Pellegrini, delegata nazionale Fim Cisl per Snai, e per Uiltucs Massimiliano Bindocci, quest’ultimo per curare gli interessi dei lavoratori del call center ai quali, ben prima delle ultime decisioni dell’Inps, si applica il contratto del commercio, che offre, come si sa, meno garanzie in termini di ammortizzatori sociali rispetto al contratto dei metalmeccanici.
“In questo settore – spiega Bindocci della Uiltucs – gli esuberi dichiarati sono due e riguardano il settore delle pulizie. Ma anche oggi ho fatto notare all’azienda come il comporta soffra la carenza di personale. Snai ritiene tuttavia che gli esuberi siano necessari alla riorganizzazione, e ha spiegato che non sono determinati da carenza di risorse ma dal fatto che la ristrutturazione aziendale consente di raggiungere gli obiettivi con meno personale. Noi – sottolinea Bindocci – non la pensiamo affatto così. A questo punto aspetteremo di ricevere la documentazione di avvio della procedura di mobilità per capire la reale situazione e le misure da mettere in campo”.
“E’ stato un incontro interlocutorio in cui non sono emerse posizioni nuove – ha spiegato anche Narcisa Pellegrini di Fim Cisl -: Snai non cambia i numeri degli esuberi e ribadisce le sue posizioni. Una volta aperta la procedura, contiamo di avere il tempo e la possibilità per riuscire a giungere ad un accordo che offra le maggiori garanzie possibili ai lavoratori”.
Al termine si tireranno le somme e potranno partire le lettere di licenziamento. Per quella data, si spera di risolvere anche il caso aperto all’Inps. Snai punta a vedersi riconosciuta la classifica di industria metalmeccanica in modo così da garantire gli adeguati ammortizzatori sociali ai lavoratori che con quel contratto hanno lavorato (e pagato i contributi).