
Inizia oggi (27 marzo) a Lucca, ospitato nelle sale di palazzo Orsetti e del complesso di San Micheletto della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il Sèleco design workshop: una settimana di ‘creative camp’ che vedrà coinvolti 16 giovani professionisti con l’obiettivo di rinnovare lo storico marchio di televisori italiani che ebbe negli anni ’80 l’apice della sua affermazione. “Per Lucca l’appuntamento con il design sta diventando biennale. Nel 2015 – ricorda l’assessore all’urbanistica, Serena Mammini – abbiamo ospitato un gruppo di studenti dello Ied (istituto europeo del design) per un workshop sul sigaro toscano, oggi ripetiamo l’esperienza convinti che la città di Lucca, nella sua forma, sia espressione di design”.
“I ragazzi – prosegue l’assessore – lavoreranno vicini alla sede della Fondazione dedicata a Ragghianti, una personalità innovatrice nel campo della critica d’arte, lucchese: spero che queste energie, di bellezza e pensiero, incentivino la creatività dei designer”. Il progetto è stato ideato e organizzato da Aurelio Latella per conto di Twenty, una giovane realtà dell’elettronica a consumo in Italia che ha recentemente acquistato il marchio Sèleco per rilanciarlo sul mercato nazionale e internazionale: “Ci occupiamo di contenuti innovativi per aziende storiche – spiega Latella – puntando sul design, sul prodotto e sui servizi. In tutti i settori c’è sempre qualcosa di nuovo da poter dire, anche quando sembra che un settore sia compiuto. Per noi l’innovazione è qualcosa di radicale, è attivare meccanismi di creazione del valore. Non sappiamo a quali risultati arriveremo e questo è il bello. Iniziative di questo tipo, grazie alla contaminazione tra le fertili menti dei creativi e l’expertise di settore del management aziendale, realtà spesso molto distanti tra loro, conducono a innovazioni radicali anche nei processi, servizi e modelli di business, proponendo soluzioni tecniche e progettuali a cui l’azienda da sola non avrebbe mai pensato. Il nostro approccio che chiamiamo Cib – Creative inspired business model, e che già abbiamo sperimentato con successo è quello tipicamente induttivo e ‘disruptive’ delle start up più innovative, che hanno letteralmente sovvertito le regole in diversi settori, scalzando completamente i player tradizionali. Cito ad esempio Airbnb nel settore degli hotel, Uber per il servizio di taxi, Amazon kindle nell’editoria. Siamo convinti – conclude Latella – che un approccio di questo tipo possa aiutare le aziende italiane a competere di nuovo, anche in settori più tecnologicamente avanzati, come quello dell’elettronica di consumo, dove siamo ormai in posizioni di retroguardia”. Le competenze dei giovani vanno dal marketing alla grafica, dal design alla moda e alla comunicazione. Da oggi inizieranno a riempire le pagine bianche di un quaderno sul quale, al momento, campeggia soltanto il logo storico di Sèleco. Lavoreranno sotto la guida dei docenti dello Ied e degli art director Francesco Subioli e di Marco Pietrosante con un approccio ispirato ai principi del design thinking, che favorirà un alveare di vitalità intorno alla tematica. Tra una settimana una giuria, presieduta dal sindaco Alessandro Tambellini, della quale faranno parte tecnici e personale dell’azienda, valuterà il lavoro prodotto dai giovani. “Siamo orgogliosi che il primo passo del rilancio del marchio Sèleco venga fatto proprio a Lucca – sottolinea il sindaco – e per questo ringraziamo l’azienda. L’abilità italica nell’arte applicata all’industria va difesa, incoraggiata e coltivata: così saremo competitivi. Auguro ai giovani partecipanti di sentirsi, nella nostra città, come a casa loro”. Sono professionisti di nazionalità italiana, spagnola, ghanese, argentina, svedese, inglese e curda e saranno invitati a riscoprire la storia, i valori, l’immaginario del mondo Sèleco. “Sognare qualcosa, metterlo su carta e vederlo realizzato è l’ambizione massima per un designer – spiega Alessandro Zucchini, responsabile marketing di Twenty – e questa azienda, che concretamente intende dare gambe ai progetti che nasceranno in questa sede, ha il merito di investire nel talento giovane”. “Questo workshop deve dare il la perché Sèleco torni a essere il marchio di fascia altissima che è stato, ma con nuove geometrie, nuovi colori. Pensiamo allo schermo come a un oggetto di arredo”, commenta Enrico Ligabue, direttore commerciale di Twenty, l’azienda che ha riportato in auge anche il marchio di elettronica italiano Magnedyne. “Sembra che tutto sia stato già detto e fatto – commenta l’art director Francesco Subioli, executive member Adi, l’associazione che bandisce ogni anno il celebre Compasso d’oro – soprattutto riguardo alle televisioni, che sono tutte rettangoli neri più o meno piatti. Cosa ci inventiamo? Dopo una settimana passata notte e giorno a ragionare in maniera ossessiva insieme ai ragazzi, qualcosa di interessante esce sempre fuori”.
Sèleco è lo storico marchio nato negli anni ‘60 sull’onda del boom del mercato dei televisori in Italia, come divisione della Zanussi e diventato autonomo nel 1984. Fin da subito Sèleco ha conquistato grande notorietà e riconoscimenti nel mondo sia per la qualità che per il design dei suoi output fino a diventare, nel 1986, il primo produttore italiano di televisori a colori con il 13 per cento di share del mercato nazionale. Oggi, grazie a Twenty, il marchio e la produzione Sèleco hanno la possibilità di rinascere con l’obiettivo di costruire un autentico brand del made in Italy entro pochi anni. La nuova gamma di tv Sèleco, apparecchi in alta definizione da 24 a 55 pollici dotati di un design unico e di una tecnologia innovativa, sarà sul mercato a partire dal mese di aprile, collocandosi all’interno della fascia medio-alta del settore: un posizionamento premium di grande prestigio.