Pratiche auto, le società di consulenza respingono l’attacco dei sindacati

20 aprile 2017 | 10:56
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Pratiche auto, le società di consulenza respingono l’attacco dei sindacati

La categoria degli studi di consulenza automobilistica, ovvero le strutture che ogni giorno coadiuvano imprese e cittadini nell’accesso ai servizi della pubblica amministrazione per le pratiche auto, ribadiscono come in nessun modo corrisponda al vero che sul recente decreto emanato in prima lettura dal Consiglio dei Ministri per l’introduzione del documento unico del veicolo si possano “trovare elementi a favore della categoria dei consulenti automobilistici, né se ne trova traccia nelle relazioni di accompagnamento”. A sottolinearlo sono il segretario nazionale studi Unasca Yvonne Guerniero e il segretario nazionale studi Confarca Manuel Schiavo. 

“Dopo aver sopportato pazientemente ed educatamente le strumentali, spiacevoli e gratuite asserzioni in proposito delle organizzazioni sindacali Aci – spiegano -, contenute anche in numerosi volantini distribuiti al pubblico negli uffici provinciali del Pra, è doveroso chiarire che la prestazione fornita dai consulenti è evidentemente diversa dalle prestazioni di sportello della pubblica amministrazione, in quanto il nostro lavoro – si spiega – organizza in particolare a monte e a valle, e non solo nella fase pubblicistica, l’esecuzione per gli utenti delle pratiche automobilistiche; d’altronde la situazione prospettata nello schema di decreto legislativo in itinere lascia, nonostante la soppressione del certificato di proprietà in ossequio alla disciplina comunitaria della carta di circolazione, del tutto impregiudicato l’attuale regime giuridico dei veicoli. Cambiano tuttavia le cose per l’automobilista, che finalmente non sarà costretto ad avere due documenti, allineandoci al resto d’Europa”.
“Secondo – si legge ancora nella nota -, non abbiamo proferito alcunché sulle organizzazioni sindacali, né immaginato pregiudizi occupazionali per l’Aci, cui va il nostro massimo rispetto. Terzo, le nostre imprese forniscono un servizio, da decenni incardinato nel tessuto socio-economico, dal quale trae giovamento anche la pubblica amministrazione, a prezzi inoltre ragionevoli, non prefissati e di molto inferiori a quelli ‘raccontati’ dai sindacati. Dovendo operare, inoltre, in un contesto di posizione dominante con squilibrio concorrenziale- esercitata da parte degli Automobile Club e del Pra come ben si evince dalla recente segnalazione dell’Antitrust in materia. Questo per dovere di chiarezza e correttezza, su un argomento che con quanto precede consideriamo chiuso”.