Just Eat, a Lucca il servizio di cibo a domicilio

12 giugno 2017 | 14:07
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Just Eat, a Lucca il servizio di cibo a domicilio

Cosa vorranno ordinare a casa i lucchesi? Nei prossimi mesi lo scoprirà il servizio di food delivery Just Eat che apre ufficialmente nella città di Lucca, permettendo a coloro che vivono nel comune di ordinare direttamente a casa grazie all’app, pizza, pollo, gelato e molto altro: dai piatti tipici della tradizione fino alla scoperta delle cucine di tutto il mondo con un semplice ordine digitale.

Partner di Just Eat i primi 10 locali che in città consegneranno a domicilio a casa dei lucchesi: si va dal pollo di A Pollo Chinken Point, in viale Regina Margherita, e da cui si possono ordinare anche baguette, fritti e insalate, al gelato de La Crema Matta. Ci sono poi panini e piadine con Farcito e Bono Bao, dove si trovano anche tartare, panini vegetariani e dolcetti. Ma ci sono anche Gli orti di via Elisa, con primi, secondi, calzoni e focacce e Il Baccanale di via Sant’Andrea con il suo menù degustazione.
L’apertura del servizio nella città di Lucca si inserisce all’interno di una strategia capillare che Just Eat sta seguendo da diversi anni nel nostro paese e che sta guidando questa rivoluzione nel modo di consumare pranzi e cene nelle case degli italiani. Con Lucca infatti Just Eat raggiunge un nuovo comune della regione Toscana, una zona della nostra penisola dove il servizio è già presente in 35 comuni con 352 ristoranti partner affiliati e che ha registrato una crescita degli ordini nei primi 3 mesi dell’anno pari al 300 per cento rispetto al medesimo periodo nel 2016 e del 100 per cento nella città di Firenze guidata dalla cucina giapponese (12,6 per cento) e dalla preferenza per in nuovo trend dell’hamburger (10,8 per cento), mentre a Pisa si ordina anche cibo cinese e dolci. Tra le città toscane con il maggior numero di ristornati ci sono al primo posto Firenze (99), Pisa (68), Livorno (22) e Prato (14).
“L’apertura di Lucca è un bel traguardo per noi di Just Eat, ma anche per la città e speriamo che il servizio possa crescere insieme ai nostri ristoranti e a tutti coloro che, speriamo, ordineranno! Il nostro obiettivo infatti è essere un servizio nazionale che risponde però alle esigenze locali, portando nelle case di tutti le nuove prossimità offerte dal digital food delivery. In questa direzione – spiega Daniele Contini, country manager di Just Eat in Italia – investiamo ogni giorno in strategie di sviluppo territoriali che, grazie all’affiliazione dei nostri restaurant partner sul territorio ci permette di valorizzare le peculiarità di ogni zona specifica dello stivale. Stiamo osservando un trend di crescita molto solido, che ci ha portato ad avere oggi oltre 6mila ristoranti in 550 comuni con una crescita del 46 per cento nell’ultimo anno, un dato che conferma anche da parte dell’industry della ristorazione un approccio aperto e positivo verso il food delivery quale leva di business per la digitalizzazione e la realizzazione dell’industry 4.0” .
“Con questa intesa attività di penetrazione territoriale Just Eat contribuisce dunque attivamente a sostenere e valorizzare le realtà locali e rispondere al contempo a un utente molto digitalizzato e sempre più evoluto che si avvale di servizi smart e di qualità, per esempio oltre il 55 per cento degli italiani ordinano oggi da mobile attraverso app iOS o android. L’arrivo a Lucca – conclude Contini – risponde infatti a un’esigenza sempre più forte da parte degli italiani di sperimentare e scoprire nuovi gusti e sapori grazie alla velocità, qualità e facilità del servizio di food delivery e alla consapevolezza crescente dei ristoranti dell’opportunità offerte dal digitale per farsi conoscere e raggiungere nuovi clienti. Variare e scoprire nuove cucine è oggi ormai una necessità per il 74 per cento di chi ordina a domicilio, come emerge dall’ultimo osservatorio Just Eat sul mercato del digital food delivery realizzato in collaborazione con Icrios – Bocconi su 16mila utenti: scoprire ingredienti diversi e piaceri culinari particolari è risultata inoltre una preferenza per oltre il 60% degli intervistati, un trend motivato anche dalla voglia di condividere il cibo con amici, in famiglia e sui social network”.