
La riforma delle Camere di Commercio preoccupa, a livello locale, la Uil Fpl Lucca. Come ormai noto, è stato deciso che la sede legale del nuovo ente di area vasta sarà Viareggio, una scelta che, sebbene ancora da ratificare, si aggiunge ad un’altra questione aperta: ovvero il ricorso presentato dalla Regione Toscana alla corte costituzionale per il mancato coinvolgimento nel percorso di riassetto. Ma non finisce qui: “Il nostro sindacato – spiegano il segretario territoriale Uil Fpl Pietro Casciani e il coordinatore regionale Maido Niccolai – è stato critico fin dall’inizio sul metodo e sui contenuti della riforma. Con questo provvedimento si è ridotta la capacità di supporto ai sistemi economici locali in materia di valorizzazione dei territori, di sostegno all’internazionalizzazione e di diffusione di una cultura tecnologica delle imprese. Purtroppo anche questo si inserisce in un processo più ampio di indebolimento dei servizi pubblici che ha effetti devastanti soprattutto sui soggetti più deboli e meno strutturati”.
Al centro c’è anche la nuova sede a Viareggio: “Questa scelta riveste al momento il ruolo di proposta da inserire nel progetto di riordino che Unioncamere Nazionale presenterà in data odierna al ministero dello sviluppo economico. Sarà quest’ultimo, con un proprio decreto, che assumerà la decisione definitiva. Una ulteriore incertezza – commenta il sindacato – sulle scelte di accorpamento delle Camere Toscane è costituita dal ricorso presentato dalla Regione Toscana alla Corte Costituzionale. Ricorso che, visti i precedenti, ha molte probabilità di essere accolto. L’iniziativa è nata per il mancato coinvolgimento nelle decisioni di decentramento, la Regione infatti avrebbe preferito fosse in linea con il sistema delle aree vaste. Si precisa che stabilire la sede legale a Viareggio non comporterà sostanziali modifiche per i servizi erogati sui tre territori. Le sedi storiche continueranno ad accogliere quantomeno gli uffici che gestiscono attività nei confronti dell’utenza. Dobbiamo comunque considerare che il taglio del diritto annuale del 50% dal 2017 oltre ad avere ridotto le capacità di intervento nella promozione del territorio ha comportato difficoltà nella gestione finanziaria delle varie Camere. Per recuperare le mancate entrate probabilmente si avvierà una riduzione degli spazi destinati ad uffici ed una diminuzione del personale, dovuta in parte alla mancata copertura del turn-over e , in parte, alla mobilità verso altri enti”.