L’artigianato in crisi chiede il sostegno del Comune

4 luglio 2017 | 16:27
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L’artigianato in crisi chiede il sostegno del Comune

Dal 2013 al 2016 la provincia di Lucca ha perso ben 933 imprese artigiane passando da 12.597 a 11.664. Imputata principale rimane la pressione fiscale, nettamente superiore a quella europea. E’ questo il quadro dipinto dalla presidente Michela Fucile all’assemblea annuale di Confartigianato imprese che si è svolta nei giorni scorso alla sede di viale Castracani e alla quale ha partecipato anche il direttore Roberto Favilla. La fotografia per certi versi è impietosa. “Anche quest’anno la Cgia di Mestre lo certifica sottolineando come ogni italiano paghi 946 euro di tasse in più l’anno rispetto alla media Ue – prosegue Fucile -. Siamo riusciti a far inserire nella legge di bilancio tre punti importanti nell’ottica di una riduzione della pressione fiscale. Ci riferiamo all’introduzione dell’IRI al 24% anche per le piccole imprese per i redditi non prelevati dal titolare o dai soci (che di conseguenza sfuggono alla tassazione progressiva favorendo in tal modo il reinvestimento degli utili in azienda), stesso livello a cui viene posta l’Ire per il 2017. Importante il passaggio al regime di cassa per le ditte in contabilità semplificata grazie al quale si evita il pagamento di imposte su redditi non effettivamente monetizzati”.

“Infine – prosegue la presidente di Confartigianato Lucca -, la revisione degli studi di settore che passano da strumento di accertamento ad elemento di “compliance” eliminando la minaccia delle verifiche fiscali e rafforzando invece il meccanismo premiale per i soggetti ad alta affidabilità. La nostra provincia risente, particolarmente, dei mutamenti derivanti dalla globalizzazione e dall’introduzione delle nuove tecnologie digitali alle quali pochissime aziende, in particolare quelle artigiane, non si sono ancora adeguate. Del resto, questo cambiamento lo vediamo anche nella abitudini di consumo dei cittadini con percentuali di acquisto di prodotti e servizi sul web in crescita esponenziale che oramai obbliga le imprese ad utilizzare sempre più Internet. Tutto questo porta ad una rapida modifica anche delle professioni richieste, nelle nuove forme di occupazione che si renderanno disponibili, nella necessità di riqualificare le proprie competenze in un mondo sempre più interconnesso. Il ‘saper fare’ rimane un ingrediente indispensabile per l’intero settore manifatturiero italiano e, contaminandolo con i nuovi saperi tecnologici, l’Italia si ritroverà tra le mani un formidabile strumento di crescita e innovazione”.
“Tra gli elementi limitanti lo sviluppo delle aziende – prosegue – segnaliamo anche l’inefficienza del sistema del credito sia sul lato dei tassi applicati, sia soprattutto riguardo ai tempi di erogazione del finanziamento. Anche in questo caso, a livello provinciale, abbiamo cercato di arginare il problema sia stipulando, direttamente, con diversi Istituti di credito convenzioni particolarmente interessanti, sia operando in accordo con l’Artigian Credito Toscano”.
Da qui le richieste al primo cittadino: “Al sindaco Tambellini, vincitore della recente tornata elettorale – spiega Fucile -, chiediamo di migliorare il traffico e la viabilità che non può continuare ad essere così penalizzante, in particolare per le imprese che lavorano nel centro storico. Chiediamo al Sindaco di consentire l’accesso agli artigiani che fanno servizi all’interno del centro storico senza doversi munire in precedenza del permesso. Il sindaco di Lucca, ma questo appello vale per tutti gli amministratori, deve tenere in considerazioni le associazioni di categoria e consultarle ogni volta che si affrontano argomenti, questioni e scelte che riguardano i settori che riguardano i loro soci quali: viabilità, regolamento urbanistico, sportello nuove imprese, sicurezza, turismo, cultura, livelli di tassazione, rifiuti, inquinamento atmosferico e acustico, arredo urbano, regolamento attività produttive in generale, sono alcuni di questi temi”.
“La recente tornata elettorale, come noto – prosegue il direttore Roberto Favilla -, ha fatto sì che il sindaco uscente, Alessandro Tambellini fosse eletto per la seconda volta primo cittadino del Comune di Lucca. Per questo motivo gli chiediamo di ripartire con rinnovato entusiasmo ed aprire veramente le porte della città muraria all’innovazione strutturale, alla valorizzazione delle imprese artigiane che debbono tornare nel centro storico dove le nostre botteghe artigiane davano un sapore unico alla città, che ora è adombrato dalle sempre più numerose catene multinazionali a cui sono stati stesi tappeti rossi in barba alle nostre tradizioni centenarie. Insomma, occorre tornare a governare Lucca con un progetto nuovo che vada veramente incontro alle esigenze dei cittadini e delle imprese artigiane dell’artigianato artistico e tradizionale locali. Se questo si verificasse Confartigianato è pronta, come nel passato, a collaborare attivamente e dare il proprio contributo affinché i lucchesi possano vivere in un contesto diverso e la città abbia reali prospettive di crescita dal punto di vista socio-economico. Snodo fondamentale per Lucca sarà il recupero del Mercato del Carmine che dovrà tornare ad essere il cuore pulsante della città con i suoi banchi di prodotti agroalimentari a filiera corta, ma anche con botteghe artigiane che valorizzino, come più sopra detto, i mestieri artistici e tradizionali della nostra città”.
Centrale la questione dell’accesso alla Ztl: “Non meno importante – prosegue infatti Favilla – sarà l’accesso al centro storico se vogliamo che i lucchesi tornino dentro l’arborato cerchio e portare le aziende artigiane. Perché ciò si realizzi occorre studiare incentivi, agevolazioni, ed un accesso privilegiato ai titolari di queste imprese. Ci si è soffermati anche sulla mobilità esterna: asse nord – sud e raddoppio della ferrovia da Lucca a Pistoia che sono infrastrutture indispensabili. L’associazione a livello provinciale ha continuato a svolgere la sua attività politico-sindacale nei confronti dei vari enti ed istituzioni, ivi compresa la Camera di Commercio soprattutto per ciò che riguarda l’accorpamento con altre Camere limitrofe e l’importo del diritto camerale che non è aumentato. Ci sono sempre aperte questioni importanti come quelle inerenti lo smaltimento dei rifiuti a Capannori per i quali le nostre aziende artigiane pagano cifre esagerate. Siamo inoltre stanchi della burocrazia e delle lungaggini che si riscontrano da parte di chi vuole aprire un’attività. Noi siamo per il rispetto delle regole, ma queste devono essere chiare, poche, applicabili ed applicate da tutti”.