Fipe Confcommercio: “Ristoranti, moratoria da estendere”

Continuano senza sosta le aperture di attività di ristorazione in centro storico e molte sono le richieste ‘pendenti’ in Comune. Le categorie, in piena estate, mettono le mani avanti e ‘chiamano’ il Comune, chiedendo di estendere i limiti alle nuove aperture di ristobar nel ‘triangolo d’oro’ del centro storico ad altre zone e categorie: anzitutto ristoranti e negozi di vicinato. La richiesta è firmata dal presidente provinciale (e componente della giunta nazionale) di Fipe Confcommercio Lucca Benedetto Stefani che torna a parlare di un tema da tempo particolarmente sentito, ovvero sia la necessità di porre stop burocratici e amministrativi immediati a queste aperture indiscriminate. “La nostra associazione – spiega Stefani – lo ripete da anni: le liberalizzazioni hanno prodotto e stanno producendo danni incalcolabili al tessuto economico, provocando spesso e un po’ ovunque aperture indiscriminate che non tengono minimamente conto della proporzione fra domanda e offerta di un territorio. Il risultato è che, oltre ad una notevole perdita in termini di qualità, si assiste spesso a una sorta di ‘guerra fra poveri’, che vede decine di piccole imprese costrette a chiudere a causa di una concorrenza numericamente inaccettabile”.
Sul tema l’assessore alle attività produttive, Valentina Mercanti, assicura “continuità” con il precedente assessorato, in attesa di definire un piano nel dettaglio: “Continueremo assolutamente sulla strada che sia in grado di garantire qualità e tipicità dei pubblici esercizi, soprattutto in centro storico – afferma – e su questo fronte ho intenzione di confrontarmi con le categorie e gli operatori economici. Di sicuro non vogliamo una città omologata, bensì una Lucca che riesca a valorizzare anche sul fronte della ristorazione la propria peculiarità, non soltanto per i turisti ma anche per i cittadini che la vivono ogni giorno”.
“Il nostro sindacato – prosegue Stefani sul tema della ristorazione – è impegnato da tempo, sia a livello nazionale che provinciale, per portare il Governo ma anche le amministrazioni comunali locali ad adottare strumenti legislativi che fermino questo processo. Un percorso, questo, che ha già visto Fipe lavorare assieme a Confcommercio e Commissione centro storico al lavoro con il Comune di Lucca, il quale ha adottato come noto una moratoria con validità di due anni riguardante le nuove aperture di bar e paninoteche in centro storico”. “Questo provvedimento – insiste il presidente provinciale di Fipe ristoratori – non solo va prolungato, ma anche esteso alle categorie dei ristoranti e dei negozi di vicinato, come richiesto già da mesi anche da Confcommercio e Commissione. Lo ripetiamo da tempo e lo abbiamo posto anche al centro del confronto fra candidati sindaco che Confcommercio Lucca ha organizzato lo scorso 24 maggio a Palazzo Sani. In quella occasione Alessandro Tambellini, oggi riconfermato primo cittadino, ha riconosciuto la fondatezza della problematica e di conseguenza delle nostre richieste. Adesso, dunque, ci attendiamo che l’amministrazione agisca di conseguenza. Giova peraltro ricordare peraltro come alcuni recenti ed importanti atti e pronunciamenti, sia a livello governativo che regionale, abbiano affidato di fatto ampi poteri ai Comuni per quanto riguarda le decisioni in materia di aperture nei centri storici”. “Di pari passo con il tema della moratoria – aggiunge Stefani – c’è poi quello del caro – affitti, che riguarda ovviamente anche il settore della ristorazione. A tale proposito, chiediamo all’amministrazione di Lucca di lavorare ad una sorta di concordato con i proprietari di fondi a destinazione commerciale, che permetta di abbattere i costi di competenza comunale riguardanti l’Imu”. “E’ ovvio – termina Stefani – che questa operazione consentirebbe un abbassamento dei canoni di affitto per locatori alle prese con una tassazione ridotta rispetto a quella attuale”.