Tuodì, slitta incontro a ministero. Tavolo in Provincia

19 luglio 2017 | 14:48
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Tuodì, slitta incontro a ministero. Tavolo in Provincia

di Roberto Salotti
Il confronto al tavolo del ministero rinviato ancora di una settimana. E, nel frattempo, le notizie che circolano nei corridoi ‘semi vuoti’ dei punti vendita fanno crescere la preoccupazione di sindacati e lavoratori. Un punto fermo, forse, arriverà dal tavolo istituzionale convocato dalla Provincia di Lucca venerdì (21 luglio), proprio su richiesta di Filcams Cgil e Uiltucs, dopo la richiesta di concordato in continuità presentata da Dico Io, che gestisce i punti vendita Tuodì. Ancora una fumata nera e un rinvio per la delicata vertenza, che propone all’orizzonte l’ipotesi di una vendita degli store, che non fa altro che accrescere l’ansia dei lavoratori, alcuni dei quali in questi giorni alle prese con trasferimenti temporanei o ferie forzate per la decisione di chiuderete momentaneamente i supermercati di Porcari e di Viareggio.

Il rinvio del tavolo al ministero dello sviluppo economico è stato richiesto dalla stessa azienda diretta da Antonino Faranda, per avere i tempi tecnici per presentare la documentazione del caso. Per i sindacati la prospettiva è sempre più quella di una vendita con la possibile apertura di una procedura di mobilità: “Quello che temiamo è che si possa procedere ad una sorta di spezzatino – osserva Giovanni Sgrò di Uiltucs -: la richiesta di concordato in continuità presentata dall’azienda lo rende possibile. Non siamo contrari a priori all’ipotesi della vendita, ma tutto dipende anche dagli eventuali soggetti che si faranno avanti”.
Forse qualcosa di più si saprà durante l’incontro al Mise programmato il prossimo 26 luglio. Nel frattempo, a livello locale, sarà aperto il tavolo con le istituzioni: “La Provincia ha subito accolto la nostra richiesta – spiega Sgrò – e di questo siamo grati. Al tavolo sarà possibile trovare interlocutori per condurre avanti la vertenza”. Che non si prospetta, a questo punto, una passeggiata: “Serve un punto di chiarezza da parte dell’azienda anzitutto – va avanti Sgrò -: purtroppo l’ultimo incontro che si è svolto a Roma non solo non è stato risolutivo, ma ha fatto crescere la preoccupazione e aumentato i dubbi sulle scelte future dell’azienda”.