Nexive, rotte le trattative: portalettere in agitazione

Si rompono le trattative e si apre ufficialmente la vertenza. Tornano in agitazione i portalettere lucchesi, che effettuano i servizi per L.A. Posta Diretta, per conto della Nexive, società committente. Ad annunciarlo è Giuseppe Priolini, responsabile delle politiche del lavoro della Uil Toscana Nord dopo l’incontro che si è svolto lo scorso 31 agosto. Ora il sindacato minaccia di portare il caso in tribunale. L’incontro ha infatti determinato la rottura della trattativa e l’apertura di una vertenza di lavoro nei confronti, in primis, della società committente che è Nexive “obbligata in solido su ogni somma dovuta a titolo contributivo e retributivo”, sostiene il sindacato.
“Di fatto – va avanti Priolini -, i lavoratori impiegati nell’appalto da anni sono costretti a svolgere lavoro cosiddetto nero e a dover lavorare anche per più di 10 ore al giorno pur essendo pagati solo per 5 ore e a fronte di tale penosa situazione la società Nexieve ha proposto di far subentrare all’attuale la societ Recapiti Ferrari Srl che non solo non è disposta a riconoscere il diritto dei lavoratori al lavoro full time, ma addirittura propone la riduzione dell’orario di lavoro da 5 ore a 4 ore giornaliere”.
Ma secondo il responsabile di Uil Toscana Nord i problemi non finiscono qui: “Il pagamento oltre la quarta ora giornaliera verrebbe poi retribuito tramite un cottimo puro – sostiene il sindacalista – e costringerebbe i dipendenti all’utilizzo dei mezzi propri per la distribuzione della corrispondenza, proponendo ironicamente di anticipare eventuali spese per l’acquisto dei motorini. Dalla padella alla brace. La situazione, proposta dalla società Recapiti Ferrari ma supportata dal gruppo Nexive che, oltre alle penose modifiche contrattuali proposte prevede una formale rinuncia all’obbligazione in solido tra la società uscente LA Posta Diretta e la committente quale condizione necessaria per la riassunzione è un ricatto. Permettere ai committenti di interferire sui cambi appalto ricattando i lavoratori con la rinuncia alla responsabilità solidale, quale condizione per garantire il posto di lavoro, oltre ad essere ignobile e vergognoso consentirebbe di giocare con i costi del lavoro portando indietro di anni i diritti dei lavoratori. Situazione ovviamente giudicata inaccettabile dal sindacato che ha aperto una vertenza che è già frutto di denuncia all’Ispettorato territoriale del lavoro e sarà prontamente portata in tribunale dal sindacato Uil”.
“Ricordiamo che il principale cliente per cui il gruppo Nexive consegna la corrispondenza è Enel Energia la quale appaltando il servizio con la logica dell’offerta economicamente più vantaggiosa consente la partecipazione delle aziende al massimo ribasso senza verificare la congruità dell’offerta rispetto ai costi dell’appalto – sostiene Priolini -. Di fatto i ribassi si pagano risparmiando sulla sicurezza e con lo sfruttamento dei lavoratori. Il sindacato Uil non accetta pressioni o ultimatum come quelli avanzati da Nexive. Comprendiamo la difficoltà economica in cui vivono i lavoratori che oltretutto non ricevono dal mese di luglio la poca retribuzione che non permette neanche di mettere insieme il pranzo con la cena, ma non accettiamo ricatti o di sottoscrivere accordi che non siano improntati al rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori. Parlare di cottimo con lavoratori perennemente impegnati nel trasporto di posta con ciclomotori ci fa rabbrividire perché non rappresenta solo una forma di sfruttamento ma è l’ennesimo calpestamento di ogni forma di sicurezza sul lavoro. La garanzia di uno stipendio base di forse 450 euro al mese per le 4 ore giornaliere di assicurazione è la base di partenza per svilire la dignità dei dipendenti e la UIL non accetta simili condizioni e lotterà con i lavoratori per il ripristino della legalità e della sicurezza sul luogo di lavoro. Ciò nonostante una minore parte di lavoratori è stata ed è costretta, dallo stato di bisogno generato proprio dagli anni di lavoro per la consegna della Posta Nexive, ad accettare di continuare ad essere sfruttati e accettare le condizioni proposte. Il Sindacato sarà presente e vicino anche a questi lavoratori”.