Coldiretti, buoni pasto per la spesa negli agriturismi

Buoni pasto: un’opportunità per 4 italiani su 10 che fanno la spesa dal contadino negli agriturismi e nei mercati degli agricoltori a chilometri zero, la cui presenza va incentivata nelle città sotto la spinta di una crescita vorticosa della domanda negli ultimi anni. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare l’entrata in vigore del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che allarga anche le possibilità dell’utilizzo dei buoni pasto ai quasi 23mila agriturismi attivi in Italia dove è presente la più grande rete mondiale di vendita diretta sotto l’unico marchio di “Campagna Amica” in mercati, fattorie e agriturismi. “Si tratta di una innovazione che – sottolinea Maurizio Fantini direttore Coldiretti Lucca – riconosce il profondo cambiamento degli stili di vita degli italiani che utilizzano sempre più i buoni pasto per fare la spesa ma che tendono anche a fare scelte di acquisto più salutari e genuine privilegiando il rapporto diretto con i produttori per tagliare le intermediazioni e garantirsi la qualità al giusto prezzo. Una tendenza che va sostenuta perché la presenza dei mercati degli agricoltori nelle città – conclude Fantini – contrasta lo spopolamento dei centri urbani di fronte al preoccupante fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali con evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale”.
Buone notizie, inoltre, sul versante delle scuole, con lo stop alle bibite zuccherate tra i banchi. Una misura necessaria in un Paese come il nostro, dove il 20 per cento dei genitori dichiara che i figli non consumano quotidianamente frutta e verdura, mentre il 36% consuma ogni giorno bevande zuccherate. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare l’iniziativa dell’industria europea dei soft drinks (Unesda) di non vendere più volontariamente bevande zuccherate nelle scuole secondarie dell’Ue, distributori automatici inclusi. Una svolta necessaria che – sottolinea Coldiretti – va sostenuta ed estesa a livello nazionale dove più di un bambino su cinque (21,3%) è in eccesso di peso e quasi uno su dieci (9,3%) che è addirittura obeso secondo l’ultimo Rapporto “Okkio alla salute” realizzato tra i 6 e i 10 anni. Va incoraggiata – prosegue Coldiretti – la recente inversione di tendenza che ha portato i piccoli in eccesso ponderale a passare complessivamente dal 35,2% al 30,6% in meno di dieci anni, ovvero circa il 5% in meno. Il fatto che l’Italia sia nella classifica dei peggiori Paesi europei per obesità infantile, secondo childhood obesity surveillance iniziative della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, dimostra – secondo Coldiretti – la necessità di continuare ad investire sull’educazione alimentare a partire dalla scuola dove va privilegiato il consumo di prodotti salutari anche con l’uso delle nuove tecnologie. La grande diffusione dei distributori automatici deve essere accompagnata – sostiene Maurizio Fantini Direttore di Coldiretti Lucca – da una innovazione che punti a privilegiare prodotti naturali, di stagione e made in Italy con obiettivi salutistici ma anche di formazione, soprattutto nelle scuole. Un risultato che – continua Fantini – può essere sostenuto con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa. La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla campagna amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo – conclude Fantini – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.