Riassetto Gesam, sindacati chiedono garanzie

14 ottobre 2017 | 07:02
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Riassetto Gesam, sindacati chiedono garanzie

Blindare preventivamente qualsivoglia forma di accordo tra il Comune di Lucca e gli acquirenti privati, nel futuro riassetto di Gesam: è la richiesta principale scaturita dal confronto tenutosi ieri sera (13 ottobre) in Gesam (nella sede di via Nottolini) tra le Rsu aziendali ed i capigruppo di maggioranza ed opposizione in consiglio comunale.
Sul tavolo, ovviamente, c’è l’intera vicenda di razionalizzazione che coinvolge direttamente anche Gesam Energia Spa e Servizi cimiteriali e Gesam Gas e luce Spa.
Richieste nette, quelle che provengono dai rappresentanti sindacali Riccardo Dell’Amico (Uil), Giuseppina Paolinelli (Cisl), Paolo Bruni (Cgil) e Moreno Petretti (Cgil): le garanzie minime contrattuali devono essere salvaguardate durante la transizione che vedrà rimanere sul mercato, nella sostanza, una sola società: la Gesam Reti Spa.
Per discuterne, non senza qualche momento più acceso, ci sono i consiglieri comunali di maggioranza Cantini, Bonturi, Guidotti e Lucarini, insieme anche a Barsanti, Consani, Buchignani, Minniti, Martinelli e Bindocci.

Le Rsu affidano ai consiglieri un documento contenente le proprie richieste, conseguenza diretta di ansie e preoccupazioni che oggi appartengono a ben 70 famiglie, organo pulsante di un un gruppo che conta altrettanti dipendenti e produce 50 milioni di euro di fatturato annui.
E la discussione –  sempre sospesa a mezz’aria tra esigenze sindacali e visione politica – si inasprisce sul punto più atteso, quello concernente la gara del gas, circostanza slegata – secondo i consiglieri di maggioranza – dal dibattito sulla riorganizzazione del gruppo.
“Ma – prova a spiegare Dell’Amico – nella pratica i due aspetti convergono. E’ già accaduto in passato: nel 2015 il progetto di scissione non doveva essere collegato alla possibile formazione di una joint venture, che invece venne decisa successivamente”. Tutto lecito, per carità: l’accordo con Toscana Energia non poteva certo essere sbandierato in Consiglio comunale, ma – quel che più preoccupa i sindacati – in mancanza di garanzie contenute all’interno dell’accordo futuro (e non solo nel bando) il “rischio concreto di mettere a repentaglio i diritti dei lavoratori esiste”.
Un panorama, questo, che secondo il consigliere di Lucca Civica Claudio Cantini non può essere affrontato oggi: “Scissione asimmetrica e gara del gas – contesta – devono rimanere su due piani diversi. L’unica garanzia che siamo in grado di fornire, ad oggi, è quella di tornare qui a discutere. Dell’accordo, per ora, non c’è nemmeno una bozza: la gara si terrà almeno tra un anno e mezzo”.
Nessun eccesso di zelo, però, secondo sindacati e forze di minoranza. Anzi: già per martedì prossimo (17 ottobre) – quando le Rsu sono invitate ad intervenire in Commissione partecipate – si attende una risposta inequivocabile su un punto focale: la possibilità di inserire nella delibera le richieste sindacali.
Sul punto, si accende una discussione che sfora nello scontro politico: “Dovete dare risposte precise – tuona il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Marco Martinelli – perché qua parliamo del futuro di 70 famiglie. La delibera può e deve essere emendata: poi verrà votata in Commissione ed andrà in Consiglio con un peso specifico importante”. Per Consani, invece, “la maggioranza non saprà dare risposte, perché si naviga a vista, senza una progettualità. Avevano rassicurato tutti anche sulla gestione dei dipendenti delle case di riposo ed abbiamo visto tutti come è andata a finire”. Buchignani, dal canto suo, ritiene le richieste sindacali assolutamente degne di accoglimento, perché “si parla di difesa della territorialità e di salvaguardia dei posti di lavoro”.
Dalla parte opposta, Bonturi e Guidotti del Pd fanno i pompieri, assicurando che discussioni ed approfondimenti non mancheranno, nei momenti e nelle sedi opportune. “Ci facciamo carico di parlarne rapidamente in maggioranza – afferma Guidotti – ma impegni chiari per la tutela dei diritti dei lavoratori sono stati già presi, in modo esplicito”.
In mezzo, c’è la posizione del Cinque Stelle Massimiliano Bindocci: “Sono molto deluso – confessa – perché mi aspettavo che i sindacati fossero ancora più combattivi. Qua servono le barricate, perché si sta tentando di dilapidare un patrimonio della città. I paracadute? Ben vengano, ma non risolveranno le criticità. Ho già visto decine di film come questo: devo ancora attendere una privatizzazione che sia finita bene per i lavoratori”.
Le Rsu, ad ogni buon conto, fanno sapere che non andranno a parlare in Consiglio comunale, dove sono state invitate ad intervenire: “Non discutiamo le scelte politiche – precisa Dell’Amico – e quindi non è quella la sede in cui confrontarsi. Se le nostre richieste non verranno accolte, andremo piuttosto sotto palazzo Santini a protestare”.
Riguardo alle richieste specifiche, per Gesam Spa domandano l’inserimento di una clausola di salvaguardia dell’occupazione nell’accordo, all’atto del trasferimento d’azienda; il mantenimento della sede lavorativa a Lucca per almeno 12 anni; la garanzia che non ci saranno demansionamenti e che, qualora il soggetto societario che parteciperà alla gara per l’affidamento della gestione gas dovesse essere incorporato in altre società, ciò avvenga successivamente all’esito dell’assegnazione dell’Atem 101.
Per quanto concerne Gesam Energia Spa e Servizi cimiteriali, viene chiesto che la definizione del proprio trasferimento d’azienda, per ogni dipendente, avvenga prima di rendere operativa la scissione asimmetrica; che si chiariscano le mansioni dopo il riassetto societario; che le strategie dell’amministrazione vengano condivise con le Rsu e, nel caso in cui i servizi pubblici vengano posti sul mercato, di inserire una clausola di salvaguardia del personale nei bandi di gara.
Non meno pressanti le esigenze proposte per Gesam Gas e Luce Spa. Le Rsu chiedono il mantenimento della sede lavorativa a Lucca per almeno 10 anni; il mantenimento del nome e del logo dell’azienda e del legame con il territorio, con call center, sportello, supporto ed iniziative locali. Ora la parola passa alle commissioni e, quindi, al Consiglio comunale: la discussione sull’accoglimento delle istanze presentate dai sindacati, senza dubbio, riscalderà ulteriormente l’autunno in corso.

Paolo Lazzari